Milano 20 Dicembre – A Milano servirebbero più assistenti sociali e più risorse per anziani, disabili, minori. Ma il Comune ha deciso di aprire 3 sportelli antidiscriminazione.
Discriminazione è parola generica. Par di capire che a questi sportelli dovrebbero rivolgersi coloro che si sentono discriminati per motivi razziali, religiosi o di genere.
Il Comune ha messo a disposizione 2 sportelli (casa dei diritti e centro per l’immigrazione) e 1 lo ha messo Arci che ha vinto il bando comunale per l’espletamento del servizio.
Arci è ormai uno dei principali fornitori del Comune: gestisce dal Progetto del Consiglio dei ragazzi a progetti di coesione sociale e cooperazione e anche la Casa dei Diritti. Ma di questo ci occuperemo in futuro.
Questo servizio che vede impegnate sedi e personale comunali gode anche di un finanziamento di 27.000 euro fino al 31 marzo.
Ho chiesto quante persone hanno preso contatto in 2 mesi con i centri: una decina. Allo sportello della Casa dei Diritti un centinaio in 3 anni.
Non c’è che dire: in una città con 400.000 anziani, con decine di migliaia di famiglie alle prese con la povertà e con l’assistenza ai disabili, la discriminazione razziale e religiosa è una priorità solo nella testa di chi ci amministra
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.