L’ultima folle crociata della sinistra milanese: l’«Area C per i motorini»

Milano

Milano 21 Dicembre –  Non basta aver introdotto la gabella da 5 euro al giorno per chi entra in auto dentro l’Area C. Non basta aver installato una cintura di telecamere intorno al perimetro della città, pronte a stangare le auto più vecchie (quindi quelle dei più poveri). Non basta nemmeno aver inscenato, durante l’era Pisapia, le fantozziane domeniche a piedi, con lo smog che puntualmente saliva nei giorni di blocco delle macchine.

Finché non andremo tutti a piedi o in bicicletta, la sinistra milanese pseudo ambientalista non avrà completato la sua missione. Non si scampa. L’ultimo rilancio arriva dal Municipio 8, parlamentino di quartiere governato dalla coalizione formata da Pd e arancioni: il 5 dicembre, infatti, il Consiglio di zona ha approvato a maggioranza le proposte anti-smog da suggerire all’amministrazione centrale. Ebbene, quali sono le ricette per combattere l’inquinamento? Estensione dell’Area C e introduzione del ticket di ingresso in centro per ciclomotori e motocicli, «applicando le stesse restrizioni adottate per gli altri veicoli con analoghe nocività di emissioni». Anche l’ultima categoria di motore esentata dal pedaggio, in sostanza, va tassata. Tasse, tasse e ancora tasse. La giunta, finora, ha sempre negato di voler allargare il pedaggio anche alle moto, ma non vorremmo che la richiesta ufficiale del Municipio 8 possa risvegliare qualche istinto vessatorio in Comune. Anche perchè se si parla di «congestion charge» – e Area C è nata come provvedimento per limitare il traffico – non ha senso far pagare i motorini. Gli effetti sullo smog, in assenza di un piano vero di sostituzione delle caldaie, sarebbero pressoché inesistenti. E il trasporto pubblico, che questa amministrazione oltretutto ha tagliato (salvo poi fare retromarcia) non è certo in grado allo stato attuale di assorbire tutti i motociclisti che non vorranno scucire i 5 euro quotidiani. Insomma, l’unica festa sarebbe per le casse del Comune. Già gonfiate da continui e iniqui aumenti di imposte voluti dal centrosinistra negli ultimi anni.

Massimo Costa (Libero)

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