Moltissime amministrazione, per amor di verità non emanavano un bel niente e se ne fregavano del problema. Adesso, molto è cambiato. E’ stato infatti presentato a Roma, tra l’ANCI, l’Associazione dei Comuni Italiani e la Federazione per i Diritti animali, un accordo quadro che impegna l’associazione dei comuni alla massima promozione del regolamento per un nuovo rapporto uomo animale e la sua adozione da parte dei sindaci italiani. Presenti, per l’ANCI, il presidente Alessandro Cattaneo e per la Le.I.Da. L’instancabile onorevole Michela Vittoria Brambilla (oltre agli esponenti delle principali associazioni zoofile), l’accordo in questione regola le principali modalità di convivenza tra uomo e animale, prendendo in considerazione alcuni punti chiave, quali la detenzione di cani e gatti secondo standard minimi di benessere (con l’assoluto divieto, ad esempio, di utilizzare la catena o di lasciare gli animali da soli per lungo tempo), il libero accesso degli animali domestici sulle spiagge, nei luoghi pubblici, nei luoghi aperti al pubblico (compresi case di riposo, ospedali, cimiteri) e sui mezzi di trasporto pubblico, la tutela della fauna selvatica e la detenzione di animali esotici. Questi sono solo i punti principali messi in evidenza dal nel regolamento-tipo per la tutela degli animali e la loro convivenza con i cittadini. Da parte sua, il presidente dell’ANCI ha sottoscritto un preciso impegno a far conoscere e promuovere, presso le amministrazioni comunali, il regolamento e a fare in modo che tutti i sindaci non solo ne prendano atto e conoscenza, ma cerchino, per quanto loro possibile, di adottarne le principali voci.
Oltre all’onorevole Brambilla sono intervenuti a questo fondamentale evento per la civiltà di un paese che non sempre dedica la dovuta attenzione al benessere animale, il Presidente di Lav, Gianluca Felicetti, il Presidente di Enpa, Carla Rocchi, il Presidente di Oipa, Massimo Comparotto, il presidente della Lega del Cane, Piera Rosati, Dario Oriani di SOS Levrieri e Alessia De Paolis, delegata Anci al randagismo. I prodromi di questa importantissima iniziativa si sono avuti l’anno scorso con la presentazione di ordinanze-tipo per il libero accesso degli animali a spiagge e luoghi pubblici, ma quello che è stato presentato ieri vuole essere un accordo molto più ambizioso, perchè prende in considerazione casistiche raramente sfiorate o adottate dai comuni e soprattutto non si limita ai problemi della convivenza tra uomo cani e gatti, ma intende occuparsi di animali non convenzionali, dalla tartaruga, al criceto, dal pesce rosso fino all’elefante costretto a «lavorare» tra clown e trapezisti, sotto il tendone del circo. Un altro punto fondamentale è quello dell’educazione: Secondo il testo proposto, il Comune riconosce «la valenza sociale» del rapporto tra esseri umani e animali d’affezione ed opera perché il rispetto verso i nostri amici a quattro zampe sia promosso anche nel sistema educativo, a partire dalla scuola dell’infanzia ed elementare. Il divieto di vendita di animali a minorenni, di detenerli se si sono riportate condanne, la regolamentazione dell’uccisione «domestica» di animali da consumo, la proibizione di donarli in premio, la concessione di visitare parenti in ospedali e case di cura, fanno di questo atto un simbolo di civiltà cui speriamo che i sindaci si adeguino con entusiasmo.
OSCAR GRAZIOLI
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