Gioia e mamma Lalla: una fiaba per i più piccoli

Cultura e spettacolo Le storie di Nene

La misura dell’amore
è amare senza misura.

Sant’ Agostino

Milano 25 Dicembre – C’era una volta una principessa, ma che dico, c’era una volta una bambina, preziosa e bella come una principessa con gli occhi azzurri come i fiordalisi, il nasino all’insù e con il sorriso stampato sulla faccia rotonda.

Una bambina felice, insomma.

Viveva in un paese sul cocuzzolo di una montagna, quasi un grande castello fatato, dove gli animali correvano indisturbati nelle strade giocando a nascondino,  dove i bambini potevano cantare a squarciagola passeggiando tra gli alberi e gli usignoli li ascoltavano, incantati.

Gioia, questo era il nome della bambina, aveva una mamma divertente e spensierata.

Insieme giocavano con i piccoli scoiattoli dietro la casa e coltivavano fiori nel giardino.

Un giardino che brillava di giallo, di rosso, di viola, al tramonto, quando guardando il cielo, il sole sembrava tanto vicino da poterlo toccare con un dito.

Gioia e mamma Lalla si divertivano con poco: contavano le stelle alla sera, mangiavano la ciambella profumata al mattino, ascoltavano la voce del vento che prometteva la pioggia o il bel tempo e si raccontavano i sogni vissuti in un mondo diverso, al di la delle nuvole.

Poi la mamma si ammalò e fu costretta a vivere lunghi mesi su una poltrona accanto alla finestra per poter guardare ancora i dispetti dei piccoli scoiattoli, i grandi girasoli, e ascoltare la musica della pioggia. Pensò: “Che cosa posso regalare a Gioia  che possa ricordare per sempre se Dio mi volesse in cielo”?

E allora si mise a ricamare una coperta con tutto il loro mondo:  fiori, tanti fiori e scoiattoli dalla lunghe code paffute e un sole rosso fuoco al tramonto.

La coperta era un capolavoro.

Gioia la guardava, al mattino, perché le metteva allegria, così colorata, così piena di vita.

Gioia si accoccolava su un piccolo sgabello accanto  alla poltrona e ascoltava  attenta la mamma che raccontava: “Lassù, dopo le nuvole, dopo le stelle, c’è un luogo bellissimo che si chiama paradiso dove gli angeli di tutti i colori coltivano i fiori, fanno le ciambelle più buone e rendono la vita degli abitanti serena e felice. Presto andrò là, perchè tutti prima o poi vanno in paradiso. Gli angeli mi verranno a prendere e volerò sulle loro ali attraverso lo spazio. Le stelle ci lasceranno passare segnando la strada. Da là ti guarderò ogni giorno, ogni momento e tu, alla sera confida i tuoi pensieri all’angelo custode e, quando, ti mancheranno i miei bacini, apri il cassetto del comodino perchè là saranno rinchiusi un’infinità di baci profumati e il profumo ti ricorderà la tua mamma”.

da “C’era una volta…la fiaba dei nonni” di Nene Ferrandi

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