Questa è la sinistra delle tasse e si accanisce ancora sui più poveri

Milano

Milano 27 Dicembre – Nel 2011, quando Giuliano Pisapia appena insediato a Palazzo Marino decise di portare il biglietto del tram a 1 euro e 50 centesimi con un rialzo di 50 centesimi, la sinistra aveva gettato la croce addosso ai predecessori: «Il costo era invariato da quasi 10 anni!».

Adesso di anni ne sono passati soltanto 6, ma la giunta Pd ha già pronta l’ennesima mazzata, un provvedimento che colpirà ovviamente i più poveri: chi può permettersi di pagare l’Area C e i parcheggi del centro non verrà nemmeno sfiorato dal provvedimento. Chi è costretto a prendere i mezzi pubblici, e magari deve pagarsi anche il treno dall’hinterland per arrivare in orario sul posto di lavoro, dovrà ancora mettere mano al portafogli. Come i genitori delle materne, ai quali la giunta Sala ha sfilato una nuova tassa da 52 euro, e come le coppie che lavorano a luglio costrette a sborsare cifre raddoppiate per mandare i figli alle scuole estive.

Il Pd, in continuità con i 5 anni precedenti, continua a condurre l’unica politica che conosce: aumento della spesa pubblica e aumento delle imposte. Stiamo costruendo la M4, vero: ma doveva essere pronta nel 2015, e inizialmente doveva essere realizzata con una quota maggiore di fondi privati. Il Comune, in questi anni, non ha mai realmente tentato di rivedere la macchina comunale per ridurre la propria spesa corrente.

L’alternativa ci sarebbe: una vera battaglia per l’autonomia. Ma quando Milano votava per il referendum il suo sindaco si trovava a Parigi. Dove i chilometri di metropolitane sono 220, il doppio della nostra città, ma il ticket per una corsa in centro si paga solo 1 euro e 80 centesimi.

Massimo Costa (Libero)

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