Milano 29 Dicembre – ll cancellone di ferro è sempre socchiuso. Da qui, ogni giorno, entrano ed escono decine di nomadi che hanno trasferito nei 13 mila metri quadrati di quest’area dismessa la loro residenza. Dove un tempo c’era una fabbrica del gruppo Finmeccanica, ora c’è una favela a cielo aperto. Via Montefeltro 8, a ridosso del cavalcavia del Ghisallo, è l’epicentro dei (tanti) problemi del quartiere Musocco.
Vicino all’ingresso ci sono due baracche, sigillate con teli impermeabili dagli occupanti per ripararsi dalla pioggia. Un paio di pneumatici e una piccola bicicletta sono appoggiati all’esterno della struttura. Mentre attorno si susseguono cumuli di rifiuti abbandonati tra le sterpaglie: lattine di birra, vecchi indumenti, sedie rotte, stendini, televisori e attrezzi dati alle fiamme. Al centro del piazzale, poi, ecco altri due giacigli di fortuna: una tenda protetta da un telo legato a due alberi e un’altra dimora fatta di coperte e cartoni che sembra essere non più abitata. Ma anche sull’altro lato dell’area, appoggiata al cancello che la delimita, c’è un’altra «casetta” abusiva. «Qui accanto ci sono degli uffici, ma non lontano anche dei condomini. Quindi non capiamo perché queste persone non vengano sgomberate», protesta Luigi Del Mondo, presidente del comitato «Partiamo da Musocco» che raggruppa decine di residenti esasperati dall’immobilismo del Comune.
Poche centinaia di metri più avanti, però, c’è un’altra area in disuso che preoccupa il quartiere. Ovvero l’ex Italmondo di via Brunetti. Qui, basta avvicinarsi a uno dei cancelli arrugginiti per vedere carcasse di auto cannibalizzate e bici del bike sharing rubate e abbandonate. Un luogo che, oltre ad essere stato trasformato in un campo rom abusivo negli anni, ultimamente sta diventando sede di numerosi rave party. «Li organizza il centro sociale Torchiera. Abbiamo visto che dalla loro sede trasportano in via Brunetti tutto il necessario per le loro serate ad alto tasso alcolico e musica altissima», giura chi vive da queste parti.
I problemi, al Musocco, purtroppo non finiscono qui. Perché sotto il cavalcavia del Ghisallo persistono gli accampamenti dei rom, così come nel piazzale del cimitero Maggiore, dove tre archetti anti-carovane sono stati asportati. «Cosa ci vuole a rimetterli? Non si tratta di chissà quale spesa. Il Comune deve intervenire», spiega il presidente del comitato.
Al fianco dei residenti, Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia «La situazione in questo quartiere allarma tutta la zona. I cittadini sono esasperati, chiedono attenzione e più sicurezza. Oltre al degrado, ci sono anche situazioni di mancanza di manutenzione, come per esempio nella scuola di via Sapri. Il Comune intervenga, i cittadini sono pronti a vere e proprie proteste».
Massimo Sanvito (Libero)
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