Milano 30 Dicembre – Le multe degli ausiliari del traffico sulle strisce blu rappresentano un caso di scuola che fotografa il rapporto tra amministrazione pubblica e cittadini.
Svariate sentenze, da anni, hanno ormai accertato in tutta Italia che i «vigilini» – ovvero quegli addetti di supporto al controllo della sosta che a Milano sono in forza all’Azienda dei trasporti – non possono compilare verbali al di fuori dei loro spazi di competenza, ovvero gli stalli a pagamento. La macchina è sul marciapiede? Deve sanzionarla un vigile.
Eppure, nonostante i continui pronunciamenti dei giudici di pace favorevoli ai cittadini e avversi a Palazzo Marino, le multe irregolari continuano a fioccare. Giusto ieri, oltretutto, abbiamo dato conto su Libero dell’ennesimo ricorso al tribunale su una presunta opacità nei contratti di alcuni di questi ausiliari. Finché non cambierà la legge, o finché la Cassazione non decreterà che gli addetti di supporto possono multare ovunque, sarebbe buona norma che il Comune annulli in autotutela le sanzioni irregolari. Tre anni fa, se ne ricorderanno gli automobilisti, il Comune aveva deciso di non cancellare nemmeno le multe degli autovelox inviate oltre i 90 giorni stabiliti per legge.
Anche sulla Tari, la famigerata tassa rifiuti, ci aspettiamo che Palazzo Marino dia un segnale di rispetto nei confronti dei cittadini che hanno pagato più del dovuto a causa di un calcolo errato da parte dell’amministrazione comunale: migliaia di contribuenti con box, da mesi, aspettano di conoscere le modalità dei rimborsi. Ma la giunta Pd, dopo una generica promessa di restituire i soldi prelevati in eccesso negli ultimi anni, non ha ancora stabilito come e quando sanare la ferita fiscale. Anzi, l’assessore al Bilancio in carica, Roberto Tasca, ha già anticipato che i soldi che il Comune restituirà ai milanesi con box verranno richiesti ai milanesi senza garage (e quindi probabilmente più poveri).
In entrambi i casi, pare che l’amministrazione sia più attenta a incassare che a rispettare le norme e le sentenze.
Massimo Costa (Libero)
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