In piena notte notte i pompieri tenuti a distanza da un rogo di rifiuti.
Milano 3 Gennaio – VIA GOLA, ci risiamo. Stessa scena di inizio 2017. A un anno di distanza. Mezzanotte è passata da una trentina di minuti quando alcuni residenti chiamano i soccorsi: «In strada stanno bruciando rifiuti». Sul posto arrivano i vigili del fuoco, che ovviamente hanno ben in mente il ricordo di dodici mesi prima: loro che cercano di spegnere le fiamme e i militanti dei centri sociali che li bersagliano con un fitto lancio di bottiglie, costringendoli a interrompere l’intervento. E in effetti il copione si ripete: trenta antagonisti stanno in mezzo alla strada, all’angolo con via Pichi, a due passi dall’immondizia che brucia. Così i pompieri si mantengono a distanza di sicurezza, tenuto pure conto della scarsa pericolosità dell’incendio ormai spento dalla pioggia battente. Impossibilitati a svolgere il loro lavoro per colpa di chi si sente padrone del quartiere. Sul posto arrivano i carabinieri del Radiomobile e i poliziotti di Volanti e Digos, la situazione torna subito alla normalità.
EPPURE è un episodio tutt’altro che da sottovalutare, l’ennesimo peraltro in una porzione di città che in tanti considerano una sorta di «terra di nessuno». Basti dire che solo qualche minuto prima alcuni agenti della polizia locale, inviati dal comandante di piazza Beccaria Marco Ciacci proprio per sorvegliare l’area a rischio la notte di Capodanno, erano stati costretti a indietreggiare, respinti con petardi e insulti. «Abbiamo voluto comunque dimostrare che quella non è una zona franca», chiarisce l’assessore comunale alla Sicurezza Carmela Rozza.
M.Min. N.P. (Il Giorno)
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