Milano 6 Gennaio – Due panchine dipinte di rosso, la fusoliera azzurra di un aereo di legno, un castello per giocare e la casetta dei sette nani. In via Scaldasole, piccola strada che da corso di Porta Ticinese conduce in via Arena, c’è un paradiso per l’infanzia. Un’oasi che potrebbe trasformarsi a lungo in cantiere. O almeno così temono le famiglie che, ogni giorno, orbitano intorno al giardino condiviso gestito dall’associazione Civici (Cittadini vicini ai cittadini). Il terreno — ceduto più di sette anni fa dal Comune a un fondo immobiliare gestito da Bnp Paribas — è stato venduto a un’altra società ma la petizione per salvare lo spazio verde ha già superato le 300 firme. Palazzo Marino getta acqua sul fuoco: «Lavoreremo perché il giardino venga mantenuto».Davide Baventore, padre di due bambini che frequentano il parco, si fa portavoce dei timori: «Sarebbe un peccato perdere uno spazio importante per le famiglie del quartiere perché è un punto di appoggio dopo l’uscita da scuola. Si fanno feste di compleanno, mostre d’arte, concerti, eventi di lettura. Tante opportunità di divertimento e condivisione per i nostri figli».
Nel 2010 il terreno, comunale, era stato inserito con altre proprietà dalla giunta Moratti in un fondo immobiliare che fa capo alla banca Bnp Paribas: beni in dismissione perché ritenuti non riqualificabili. Già nel 2013 un progetto di costruzione era strato bloccato dopo le proteste degli abitanti del quartiere. E nel maggio 2015 l’area era diventata un giardino condiviso dopo che Civici aveva stipulato un contratto di comodato gratuito con Bnp Paribas. Un contratto annuale già rinnovato due volte e garantito dal trasferimento dei diritti volumetrici, in accordo con il Comune, su un’altra area dello stesso fondo, in via Zecca Vecchia (zona San Sepolcro).
La speranza di associazione e residenti era che lo spazio tornasse proprietà del Comune. A fine novembre, la doccia fredda: il terreno, con altre proprietà, è stato venduto a un operatore immobiliare privato. Civici ha così lanciato una petizione perché l’area resti «uno spazio verde a disposizione di tutti noi». Il timore è che si voglia costruire.
L’appello al Comune ha superato le 300 firme. Poco prima di Natale, l’associazione, accompagnata da Elena Grandi, vicepresidente del Municipio 1, ha incontrato l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran. «Ha detto che farà di tutto per mantenere l’accordo», spiega Antonella Peloso, dell’associazione Civici, che nell’occasione ha chiesto per l’area «gli stessi servizi dei giardini condivisi su terreni comunali: potatura degli alberi, disinfestazioni, allacciamento all’acquedotto». L’assessore Maran l’ha promesso su Facebook: «Lavoreremo con il nuovo operatore perché sia mantenuto il giardino». Come spiega Elena Grandi, «la pratica per spostare i diritti volumetrici in via Zecca Vecchia è in dirittura d’arrivo. E il terreno tornerà in carico al Comune». Arriveranno anche i servizi: «Entro la primavera provvederemo all’allacciamento dell’acqua» conclude Grandi. Il 25 gennaio nuovo incontro con i cittadini.
Luca Salvi (Corriere)
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