Siamo o non siamo milanesi? Se il filobus si ferma, spingiamo per farlo ripartire.

Milano

Milano 10 Gennaio – Per dire che, bando alla retorica, se un filobus si ferma alle otto del mattino e si deve andare a lavorare o a lezione all’Università, non c’è tempo per recriminare, si uniscono le forze e voilà il filobus riparte. Il sano pragmatismo dei milanesi è servito per il bene della comunità. L’episodio come si vede dalla foto pubblicata su Twitter dal giornalista Raffaele Ricciardi, è raccontata da Repubblica “Ecco la scena che si parava innanzi agli occhi di chi percorreva viale Tibaldi lunedì mattina, all’altezza degli uffici del quinto municipio, poco prima delle otto. La linea filoviaria 91, quella che corre da piazzale Lotto verso piazzale Lodi, improvvisamente ferma. Come ogni giorno di buon ora, con il suo carico di studenti, lavoratori e bisognosi che scendono in viale Toscana, per chiedere un pasto all’associazione Pane Quotidiano, alle spalle dell’area dove grandi gru, come mani d’acciaio, stanno finendo di modellare il nuovo quartiere della Bocconi. La scena: il mezzo elettrico, un pugno di utenti e addetti a spingerlo per rimettere tutto a posto”

E il filobus va. Solo un contrattempo? Forse, ma vista l’inerzia di questa Giunta sui problemi seri della città, sembrerebbe che Sala e compagni sperino nel senso civico e nel saper fare dei milanesi che, esasperati, potrebbero decidere di risanare le strade, curare il verde, ridisegnare la viabilità dove serve, pulire il degrado, ecc.ecc.

Perché anche la voce dei comitati nati in difesa del proprio quartiere viene sistematicamente ignorata. Dimenticavo…Sala non si sporca le mani in periferia.

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