Dal gelo della Barona all’afa di Chinatown: un anno di clima a Milano

Milano

Milano 12 Gennaio – Il nord-est della città? Più caldo e afoso. La zona sud? Freddina e con minori precipitazioni. La mappa del meteo a Milano racconta di tante piccole differenze climatiche, da quartiere a quartiere. Con differenze anche piuttosto evidenti, causate dalle caratteristiche urbane delle singole zone. Secondo i dati dell’Osservatorio Meteorologico Duomo Milano è una città diversa, da nord a sud. Questo grazie a otto stazioni meteorologiche piazzate dentro il Comune con cui si è in grado quotidianamente di rilevare, confrontare e certificare 13 differenti parametri come temperatura, precipitazioni e ventosità. Se nei quartieri come Bicocca, Sarpi e Bovisa (ma anche al centro) si verificano meno giornate di gelo, nei quartieri sud, come alla Barona, queste aumentano. Se infatti il centro si conferma la zona mediamente più calda della città e quella di San Siro la più fredda, con 15.3 gradi in media e una minima assoluta di — 4.6 gradi il 9 gennaio, i valori massimi assoluti più elevati si sono registrati nelle zone a nord. I giorni di gelo invece sono stati più frequenti al sud. Il motivo di questi sbalzi è intuitivo, ma ha basi scientifiche come spiegano i ricercatori: le zone settentrionali infatti sono maggiormente interessate dalla cosiddetta isola di calore, fenomeno che determina un microclima più caldo all’interno delle aree urbane rispetto alle zone periferiche e rurali, anche se si trovano a pochi chilometri di distanza. Ergo laddove c’è il verde e la campagna — come al Parco sud — fa tendenzialmente più freddo. Dove c’è molta urbanizzazione — come al nord — invece fa sostanzialmente più caldo. È infatti nelle zone settentrionali che, durante l’ondata di caldo di inizio agosto, si sono avute anche le temperature minime più alte con i 27.3 gradi di Bovisa dell’ agosto e il picco di 38.5 gradi rilevato dalle stazioni Sarpi e Bicocca il giorno precedente. In generale l’ultima annata milanese non lascerà di sé un gran bel ricordo, almeno dal punto di vista meteorologico. Secondo quanto registrato dagli esperti, è stato infatti un anno particolarmente caldo e con una siccità che non si vedeva da tempo. Con una temperatura media di 16.1 gradi il 2017 ha infatti registrato il valore più alto degli ultimi 119 anni, a pari merito solo con il 2015, anno caldissimo. «Ad eccezione di settembre, tutti i mesi hanno inoltre chiuso con temperature ben al di sopra delle medie tipiche del periodo — spiegano i ricercatori dell’Osservatorio — registrando un aumento di 2.4 gradi complessivo rispetto alla media del trentennio 1961-1990. Mentre è nei mesi di marzo, giugno e agosto che si sono avuti i valori maggiormente sopra la media». Brutte notizie anche per quanto riguarda il versante delle piogge. La media delle precipitazioni annue è stata ben al di sotto degli anni precedenti, con un valore di 591 mm contro la media che solitamente ogni anno supera i 900 millimetri. A pesare sono i dati di un gennaio più secco del normale e una scarsissima quantità di piogge a maggio e a ottobre che sono invece i mesi più piovoso e in cui di solito si fa il pieno d’acqua. Di neve se n’è vista poca, solo una piccola spruzzata appena misurabile il dieci dicembre mentre è stata più frequente del solito la grandine con otto episodi registrati

Alessandra Corica e  Luca De Vito (Repubblica)

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