Milano 13 Gennaio – Un richiedente asilo con un permesso di soggiorno temporaneo ha aggredito una madre di 83 anni e tentato di violentare la figlia di 67 in zona Bovisa. È accaduto nella notte tra giovedì e venerdì e solo grazie alla prontezza delle donne e del tassista che le accompagnava e all’intervento delle volanti non è successo nulla.
È una storia emblematica che dovrebbe far riflettere chi si ostina a voler consentire una immigrazione incontrollata.
Mohamed Massoubout è sbarcato dal 2016 in Italia proveniente dalla Guinea. Ha collezionato denunce per furto, rapina impropria, aggressione a pubblico ufficiale e immigrazione clandestina. E’ stato sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio. Comunque è in attesa che una commissione del Ministero degli Interni valuti la sua domanda di rifugiato politico (ma quando mai!). O di protezione umanitaria ! E così sta a Milano fra un centro di accoglienza e l’altro naturalmente a spese nostre.
Anche i City Angels, responsabili dell’ultimo centro di accoglienza in cui è ospite, si rendono conto che è ossessionato dalle donne. Chiedono per lui uno psichiatra e uno psicologo.
Nessuno però si era preso la briga di espellere questo energumeno che gira di notte in monopattino e ubriaco. A Milano esisteva un CIE, Centro per l’identificazione, in Via Corelli. Per volontà del Comune è stato chiuso. Non c’è in tutta la Lombardia un CPR, Centro Permanenza per il Rimpatrio, non esistono luoghi dove trattenere i migranti più pericolosi in attesa che si concluda l’iter delle loro richieste di asilo o il provvedimento di espulsione. Massoubout al massimo poteva essere mandato in un ospedale o in una comunità da cui poteva uscire come e quando voleva.
Così dobbiamo convivere con delle bombe umane e sperare nella prontezza di cittadini e Forze dell’Ordine. Dopo questo ennesimo reato forse sarà espulso, ma speriamo venga messo sull’aereo per la Guinea e non semplicemento munito di decreto di espulsione.
Meno male che presto si vota e i cittadini potranno dare un giudizio sulla politica dell’immigrazione suicida e irresponsabile attuata dal PD a livello nazionale e locale.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.