Milano 14 Gennaio – Caro Centrodestra, cara Forza Italia, per favore stiamo con i piedi saldamente ancorati alla terra. Questo vento che spinge i sondaggi, le analisi politiche dei soloni del giornalismo italiano e straniero nella direzione di una vittoria dei moderati alle prossime elezioni, mi crea un certo disagio. Un disagio che è aspettativa euforica, percezione di una rinnovata fiducia. Quella sensazione sulla pelle, insomma che ti fa sperare con ottimismo. Ma non gridiamo vittoria a priori. Il carisma di Berlusconi in campo, la presa di coscienza dei leader che solo uniti si vince, l’accordo siglato, un programma che non dimentica i poveri, un sistema fiscale innovativo sono tutti elementi che disegnano un progetto condivisibile dalla maggioranza del Paese. In questi ultimi anni di fanfaronate renziane si sono capite molte cose: il golpe del 2011, la visione tecnica di un Monti che prescindeva dalla gente e dalle sue necessità e, infine, la baldanza arrogante di un ducetto di nome Renzi. E mentre il popolo gridava i propri disagi, denunciava le ingiustizie sociali, rivendicava i diritti alla sopravvivenza, nonostante l’invasione acritica e ideologica dei migranti, chi ha ascoltato, chi ha condiviso le difficoltà? I politici del centrodestra che hanno imparato a sporcarsi le mani nelle periferie, che hanno colto la richiesta d’aiuto. Per questo, spero, saremo in tanti. Ma quella operosità deve continuare, deve essere lo scopo della politica. Oggi Sallusti scrive su Il giornale ”Una sinistra divisa apre autostrade insperate solo fino a qualche tempo fa. È già successo, nella storia e nella cronaca politica recente (basti pensare al caso Liguria, regione conquistata da Giovanni Toti grazie anche alla scissione di Cofferati). E il bello è che la politica non c’entra nulla (Grasso e Boldrini hanno fatto, da presidente di Senato e Camera, gli utili idioti del Pd di Renzi per tutta la legislatura). Qui parliamo di sete di potere, di gelosie, invidie, in questo caso di odio. Un odio personale – oggi nei confronti di Matteo Renzi – che non trova pari in nessun’altra area politica. Muoia Sansone con tutti i filistei: questo è il programma politico dei Liberi e uguali, eredi di un comunismo che sulle faide fratricide ha costruito la sua sciagurata storia fin dai suoi primi passi.” Il Centrodestra pragmaticamente unito, convinto di perseguire il bene degli italiani, non cada nel tranello dell’egoismo politico, dell’arrivismo a tutti i costi. Certi difetti lasciamoli alla sinistra e impariamo la legge del merito
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