La giunta Pd rileva le due palazzine liberty di Sogemi per 24 milioni: pressing della sinistra per regolarizzare gli abusivi
Milano 14 Gennaio – Occupare abusivamente palazzi storici? A Milano si può, e con buona probabilità si può persino sperare di ottenere un premio dal Comune. E quanto potrebbe accadere con il collettivo Macao, che più di cinque anni fa ha occupato illegalmente gli spazi dell’ex Borsa del macello di viale Molise. Già lo scorso maggio l’assessore al Commercio Cristina Tajani ha aperto un dialogo con i rappresentanti di Macao per valutarne la regolarizzazione: oggi, con la cessione da parte della municipalizzata Sogemi delle palazzine liberty al Comune di Milano, il “sogno” della sinistra potrebbe avverarsi.
Procediamo con ordine: durante la commissione congiunta Bilancio e Partecipate tenutasi venerdì nella sede del Comune, il presidente di Sogemi Cesare Ferrero ha spiegato che quest’ultima società ha contratto un debito di 24 milioni di euro con l’ente di piazza della Scala, dovuto alla concessione per il diritto di superficie conferito da quest’ultimo alla prima sugli spazi di via Lombroso (sede del mercato ortofrutticolo) tra il 1980 e il 2017. La stima è stata realizzata dalla direzione urbanistica e in questi anni la cifra non è mai stata corrisposta. Così, per risanare il debito, le due parti si sono accordate per la cessione delle palazzine liberty – valore complessivo 22,5 milioni di euro, secondo l’agenzia delle entrate – che tornerebbero di proprietà comunale.
Peccato che nel 2010, quando l’allora sindaco Letizia Moratti decise di cedere la proprietà degli edifici alla controllata, quest’ultima dovette sborsare 32 milioni di euro. Ora, non occorre una laurea per intuire che la riduzione del valore sia dovuta alla presenza degli occupanti abusivi. Eppure, contro ogni evidenza, i rappresentanti della giunta escludono questa ipotesi: a detta dell’assessore al Bilancio Roberto Tasca la differenza di 9,5 milioni di euro è dovuta a diverse cause, tra le quali «il fatto che il mercato immobiliare è sceso del 25% e negli anni si è verificato un peggioramento dello stato manutentivo». Fattori che sicuramente hanno inciso, ma da qui a “scagionare” gli occupanti abusivi ce ne passa. Sul futuro degli edifici l’assessore non si è espresso: «quando il trasferimento delle aree sarà completato diremo cosa ne vogliamo fare» ha tagliato corto ieri.
Alla versione dei fatti fornita dagli amministratori di centrosinistra in commissione consiliare si oppone invece il centrodestra; replicando alle tesi di Tasca, l’ex vicesindaco Riccardo De Corato ha affermato che «il peggioramento dello stato dell’immobile non è certo dovuto al caso, ma all’occupazione dei no global. E’ questo che l’amministrazione dovrebbe spiegare ai milanesi! Altro che mercato immobiliare in discesa – prosegue il consigliere regionale di FdI -, il Comune perderà quasi 10 milioni di euro perché la palazzina liberty di viale Molise è occupata da Macao e non viene sgomberata. Il centro sociale non solo ha occupato abusivamente lo stabile, ma ci ha anche organizzato delle feste e ha affinato le sale per le sfilate di moda e la settimana del design, tutto rigorosamente esentasse. E Sala muto».
A esprimersi sulla vicenda è anche Fabrizio De Pasquale (Fi): «la cosa preoccupante è che un’eventuale regolarizzazione del Macao si tradurrà in un salasso per i contribuenti. Questi spazi non saranno valorizzati, ma utilizzati per far prosperare gli abusivi che per anni hanno guadagnato con le loro attività, senza versare un centesimo di tasse».
Andrea Cappelli (Libero)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845