Milano 15 Gennaio – Ma quanti voti imbarca Orietta Berti sulla sua barca che va? Ma lasciamola andare e stiamo a guardare con po’ di sana ironia. Un’ironia che il PD, nella tragica situazione in cui si è cacciato, non ha e l’Orietta nazionale che preferisce Di Maio, bello con gli occhi bellissimi diventa lo spauracchio per le prossime elezioni.
Il fatto è noto: la Berti confessa la propria simpatia politica per l’amico Beppe Grillo. Ma si dà il caso che la cantante sia ospite fissa di Fazio in Che Tempo che fa e, no, non è possibile secondo il PD fare surrettiziamente propaganda per un partito in RAI. E ne chiede la testa, immediatamente. Il PD ha paura di Orietta Berti, così paciosa, candida e spontanea? Ma perché, ha pensato il PD stracciandosi le vesti, dopo i tanti concerti alle varie feste dell’Unità, perché, visto che era così disponibile a un contributo per la causa, ora ci manda a quel paese? E siccome l’autocritica non abita dalle parti dove stanno i comunisti, lo sgomento è forte e l’abiura va punita con la ghigliottina. La solita giustizia democratica della sinistra sempre molto felice delle varie dichiarazioni di voto dei cantanti e attori che professano una fede progressista, ma che, non sapendo quanti voti siano imbarcati sulla barca che va, si indignano. Vogliamo chiamarla paura?
Che la scelta della Berti sia umorale, emozionale o di vicinanza umana per l’amico Grillo, saranno affari suoi, ma non facciamone un caso nazionale. Perché rischia di diventare una barzelletta con Di Maio che posta il video di un viaggio e la colonna sonora canta “Finchè la barca va…” Ma lasciamola andare tra i grilli e le formiche…poi si vedrà chi sta a guardare.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano