Milano 15 Gennaio – A furia di attendere, i residenti del quartiere Adriano stanno perdendo la pazienza. Vanno bene i 18 milioni di euro sborsati dal governo per la riqualificazione della zona, ma le tempistiche di inizio e fine lavori lasciano parecchio a desiderare. Infatti, le date di scadenza per la reali77azione di alcune nuove opere messe nero su bianco dal Comune di Milano – e presentate ai cittadini giovedì sera dagli assessori Marco Granelli e Pierfrancesco Maran – sono slittate in avanti negli anni, mentre altre infrastrutture difficilmente vedranno la luce nei tempi prestabiliti. Ma andiamo nel dettaglio. L’edificio di via Adriano 60, abbandonato in mano agli abusivi, stando a quanto detto all’assemblea pubblica del 14 ottobre 2016 sarebbe dovuto essere già raso al suolo nel luglio del 2017 in vista della costruzione della nuova scuola media. E invece è ancora al suo posto. Anzi, nell’ultimo documento la data di fine demolizione è prevista per il 2020. Così, nel quartiere c’è qualcuno che ironizza: «L’istituto sarà pronto quando le macchine voleranno…». Discorso analogo per la nuova piscina: più di un anno avevano promosso l’apertura entro la fine del 2019, mentre ora i piani sono cambiati e si andrà al 2020. Per quanto riguarda il parco pubblico, invece, il “Lotto 1” avrebbe dovuto essere completato nel 2017, mentre ad ora i lavori sono ancora in alto mare. Questione spinosa, infine, quella relativa alla metrotranvia che dovrebbe collegare via Anassagora (Precotto) al quartiere Adriano: la conclusione dei lavori è in agenda per novembre del 2020 e l’attivazione per il febbraio successivo. Un progetto che la giunta Pisapia aveva depennato dal Piano Triennale delle Opere, facendo solo perdere tempo ai cittadini. I cittadini del quartiere Adriano saranno ancora una volta costretti ad attendere sperando prima o poi di ottenere i servizi che gli erano stati promessi.
Massimo Sanvito (Libero)
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