Milano 16 Gennaio – La polemica sui sacchetti biocompostabili a pagamento è «un’arma di distrazione di massa» secondo Francesco Castellotti, presidente di Federconsumatori Milano e Lombardia. «I veri rincari sono altrove. Assommati, porteranno ad una maggiore spesa annua, per famiglia tipo di quattro persone residente a Milano, fino a 1.200 euro. La “stangata” del 2018 inciderà soprattutto sui ceti medio-bassi».
L’esborso annuale per la bioshopper, obbligatoria dal primo gennaio per gli alimenti sfusi, sarà limitata: tra i 4,17 e 8,24 a famiglia. La maggior parte dei supermercati – come Esselunga, Iper, Panorama, Lidl – ha scelto di applicare una tariffa minima di un centesimo. Coop e Auchan fanno pagare i sacchetti 2 centesimi. «Il vero dato su cui riflettere sono i rincari dei beni di consumo. I prodotti ad altra frequenza di acquisto a Milano sono cresciuti tra il 2016 e il 2017 del 2,2%. La nostra previsione, in attesa dei dati definitivi Istat per dicembre, è che si ripeta la stessa percentuale di incremento per i prodotti alimentari nell’ultimo anno». Tradotto in soldoni: «Un esborso per il cibo di un centinaio di euro in più».
I segni più compaiono anche per le bollette di luce che aumentano del 5,3% e del gas, con il più 5% nel primo trimestre. «L’aumento del gas nel periodo invernale è un fatto consolidato, sul quale è giunto il momento di indagare. Sull’energia elettrica pesa l’incidenza eccessiva degli oneri di sistema con un aumento dovuto al rafforzamento delle agevolazioni per le industrie energivore (+ 1,9%)» dice il numero uno di Federconsumatori Lombardia.
Gli aumenti decisi dall’Autorità sono validi per tutti ma a Milano il clima non aiuta: «Si impiega più gas in inverno per fronteggiare le temperature rigide e più elettricità in estate per sfuggire all’afa coi condizionatori». <QM>Si possono però consolare i milanesi con la bolletta dell’acqua: la tariffa di Metropolitana Milanese, da 60 centesimi ogni mille litri d’acqua, è la più bassa d’Italia e dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) rimanere tale, salvo un ritocco in su stabilito dall’Authority tra aprile e maggio. Per la Tari prima dell’aumento occorrerebbe «risolvere il pasticcio delle bollette gonfiate. I comuni, compreso quello di Milano, dovrebbero essere in grado di restituire automaticamente quanto hanno percepito indebitamente».<QM>
Ma la vera spina nel fianco ce l’hanno nel 2018 gli automobilisti lombardi. Si calcola un rincaro record per i pedaggi del 13,91% lungo le strade della Milano Serravalle e l’anello di tangenziali, oltre a una crescita dei pagamenti di circa l’8% per l’A4 Milano-Torino, e del 7% per l’A7, tra Milano Ovest e Binasco.
Annamaria Lazzari (Il Giorno)
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