Inutile ricordare lo sterminio di un popolo se non si difendono gli ebrei di oggi

Fabrizio c'è Milano
Milano 16 Gennaio – Davanti agli occhi esterrefatti dei rappresentanti della Comunità Ebraica ieri è andata in scena l’ennesima contraddizione della sinistra.
L’argomento in discussione era la condanna dell’antisemitismo, dopo che in Piazza Cavour un gruppo di militanti aveva letteralmente invocato un nuovo massacro di ebrei.
Tutti d’accordo sul principio che l’antisemitismo manifestatosi orrendamente in passato vada condannato e ricordato a futura memoria.
Ma quando si tratta di difendere gli ebrei di oggi dalle minacce del jihadismo radicale o da quella strisciante forma di accettazione di intolleranza religiosa che caratterizza il multiculturalismo, allora la sinistra non ce la fa a mettersi contro l’islam politico, quello che teorizza la distruzione di Israele.
In pratica la sinistra non vuole vedere quanto sta accadendo in Francia e a Parigi dove il clima per la comunità ebraica si è  fatto più  pesante a causa della assurda pretesa di pezzi della comunità islamica di riproporre nelle nostre società le leggi coraniche e le intolleranze religiose ad essa connesse.
Il Sindaco Sala e la sua maggioranza di sinistra hanno quindi bocciato nell’ordine:
la richiesta di chiudere le moschee abusive,
la richiesta di escludere dai futuri bandi chi fa parte di black list perché indiziato di legami col terrorismo;
la proposta di mettere uno striscione con scritto “Viva Israele, Israele viva”  e infine anche  la mia elementare richiesta.
Chiedevo che le associazioni islamiche che trattano col Comune per avere spazi per i loghi di culto condannassero espressamente i cori antisemiti e ripudiassero la distruzione di Israele.
Niente da fare. Troppo forte il legame tra la sinistra e la difesa dell’islamismo politico e della retorica filopalestinese.
Così va in scena l’ennesima ipocrisia di una sinistra che per sudditanza culturale all’islam politico rinnega i suoi valori di laicità, di tolleranza, di diritti civili.
È inutile ricordare lo sterminio di un popolo se non si difendono gli ebrei di oggi.

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