I clandestini ci costano un milione al giorno. La sinistra propone di accogliere più immigrati, ma su 25mila richiedenti asilo 2 terzi sono irregolari.
Milano 17 Gennaio – A un mese e mezzo dalle elezioni regionali, in cui la Lombardia sceglierà il successore di Roberto Maroni tra Attilio Fontana (centrodestra) e Giorgio Gori (centrosinistra), l’immigrazione e la gestione di quella che in molti hanno definito «l’invasione dei profughi» accende la campagna. Così è bastato un «razza bianca» detto in diretta a Radio Padania da Attilio Fontana per scatenare i benpensanti contro il candidato leghista.
Semplicemente per l’ex sindaco di Varese l’Italia non può «accogliere tutti» gli immigrati. «Qui non è questione di essere xenofobi o razzisti, ma è questione di essere logici o razionali. Non possiamo – ha sostenuto l’ex sindaco di Varese – perché tutti non ci stiamo, quindi dobbiamo fare delle scelte. Dobbiamo decidere se la nostra etnia, se la nostra razza bianca, se la nostra società deve continuare a esistere o se deve essere cancellata». Spazio ai detratori con l’affondo Gori e della sinistra. «Campagna elettorale: c’è chi parla di forconi e razza bianca – ha rimarcato il sindaco dem di Bergamo -. Noi parliamo di formazione, lavoro, crescita, Europa».
E in questo senso proprio Gori e la sinistra sono stati chiari, proponendo di dare alla Regione al regia dell’accoglienza e dare un lavoro a ogni profugo arrivato in Lombardia come soluzione di integrazione. Secondo il candidato Pd, ci sono delle scelte che si possono fare a livello regionale come il progetto che riguarda il lavoro per i richiedenti asilo. «Questi ragazzi sono tenuti per molto tempo, fino a due anni, a fare nulla – ha chiuso Gori -. E una cosa che non dà dignità alle loro giornate e che non dà un senso ai soldi che noi spendiamo per accoglierli».
Gli stranieri al centro della contesa politica. E non poteva essere diversamente in un territorio che ospita 1.139.463 di immigrati, l’11,4% del totale della popolazione lombarda. In Italia uno straniero su cinque vive nella nostra regione e, se nel corso dell’anno il numero è diminuito di circa 10mila unità, il dato milanese è invece in controtendenza. L’area metropolitana ha fatto infatti segnare un 0,1% confermandosi la provincia lombarda con più stranieri residenti (446.923), il 39,2% del totale regionale e l’8,9% di quello nazionale.
Ma è della Lombardia il primato italiano dell’accoglienza dei migranti che richiedono protezione: la regione accoglie il 13% del totale degli arrivi gestiti dal governo di centrosinistra: oggi sono ospitati nelle province lombarde 25mila profughi che costano 875 mila euro al giorno, 320 milioni l’anno.
Nella Commissione territoriale di Milano è depositato il numero più elevato di richieste di asilo in attesa di audizione (8.430, il 10% a livello nazionale). In termini percentuali, su 10.492 domande analizzate dalle commissioni lombarde, i profughi sono risultati 717 (7 per cento), altre 3.027 persone (29 per cento) hanno ottenuto protezione sussidiaria o umanitaria, mentre i non riconosciuti e gli irreperibili sono ben 6.739, il 64 per cento. In Lombardia dunque 2 richiedenti asilo su 3 mandati da Palazzo Chigi sono «clandestini». Un dato che va associato agli oltre 54mila stranieri che nell’ultimo anno hanno acquisito la cittadinanza italiana in Lombardia: una cifra record che corrisponde a oltre un quarto delle acquisizioni avvenute complessivamente in Italia. «I numeri certificano che l’immigrazione di massa è un problema da risolvere – ha sottolineato l’assessore regionale alla sicurezza, Simona Bordonali -.
La Lombardia ospita un milione e 314 mila immigrati, tra cui circa 96 mila irregolari. Se tra i lombardi il tasso di disoccupazione si attesta intorno all’8 per cento, tra gli immigrati residenti in Lombardia ben 18.1 su 100 risultano inattivi, un dato che tocca la punta del 28.1 per cento tra la popolazione femminile».
Intanto, ogni settimana si registrano problemi di gestione dei profughi. L’ultima protesta a Esino Lario dove tra i richiedenti asilo, ospitati in provincia di Lecco, ci sarebbe persino un assassino. Lo straniero è uno degli esagitati che venerdì hanno assediato gli uffici comunali e minacciato gli impiegati scandendo lo slogan: «Vogliamo la residenza!».
Giuseppe Spatola (Libero)
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