Milano 17 Gennaio – Il sindaco Sala non vorrebbe commentare ma la spiacevole sorpresa è indigesta da digerire e prefigura ancora quell’idea persecutoria che non è proprio il caso di rinverdire “Non è tanto nuova. E non è nuovo neanche il metodo. Come sempre, rispetto istituzionale poco, queste cose si sanno dai media. Peraltro sono molto tranquillo, e non commento: come dall’inizio, lascerò parlare i miei avvocati”: in questi termini il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato a margine di un incontro a Monza la notizia circa la richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti da parte della Procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti di Expo. Insomma Sala come istituzione è offeso. E non per fare sempre la similitudine con Berlusconi, ma occorre ricordare che il primo, clamoroso caso, l’ordine di comparizione del 22 novembre 1994, che contribuì a fare cadere il primo governo Berlusconi, fu recapitato prima al Corriere della Sera poi al diretto interessato, impegnato a Napoli nella conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla criminalità organizzata, rivelando al mondo che il premier italiano era indagato per corruzione. Nessuno a sinistra parlò di offesa alle istituzioni. Anzi, c’era un compiacimento diffuso..
La notizia del rinvio a giudizio ben articolata è de Il Giorno “La procura generale ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Milano Giuseppe Sala, in qualità di ex ad di Expo, per la nuova accusa di abuso d’ufficio contestata a dicembre nell’inchiesta sulla Piastra dei Servizi. Il primo cittadino risponde, in concorso con l’ex manager Angelo Paris, dell’affidamento diretto alla Mantovani spa della fornitura di seimila alberi per l’evento, parte del capitolo “Verde” dell’appalto. Sala è già a processo per falso, mentre è stata chiesta per lui l’archiviazione per la turbativa d’asta.
Da quanto si è appreso, la procura generale di Milano ha avanzato la richiesta di processo al gup Giovanna Campanile e le difese sono in attesa dell’atto con cui si fissa anche l’udienza preliminare per questa nuova contestazione, ovvero l’abuso di ufficio. Udienza che si dovrebbe tenere il prossimo 2 febbraio, giorno in cui si tiene il procedimento per gli altri imputati nel filone principale e nel quale Sala è stato stralciato in quanto lui stesso ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato. I due sostituti procuratori generali Gaballo e Calia, inoltre, hanno fatto sapere ai legali che la loro intenzione è riunire il nuovo procedimento a carico di Sala e Paris con quello principale. Riguardo al giudizio in immediato per il sindaco di Milano, il procedimento si aprirà il prossimo 20 febbraio.
I sostituti procuratori generali di Milano, Massimo Gaballo e Vincenzo Calia, nella loro richiesta di rinvio giudizio per Sala sono intervenuti, “sfrondandolo”, sull’ultimo capo di imputazione che riguarda la fornitura degli alberi, quello contrassegnato dalla lettera M e che riguarda il solo Paris nel filone principale già in fase di udienza preliminare. Da quanto è stato riferito, il ‘capo M’ contestato a Paris è stato “sfrondato” ed è stato cancellato, tra l’altro, il passaggio in cui si diceva che l’ex manager avrebbe omesso di riferire all’allora ad. L’imputazione, infatti, è stata riformulata: per i pg l’ex manager avrebbe agito in concorso con Sala.”
Olga Molinari