“I giovani si muovevano come un branco. Hanno infastidito altri passeggeri, manomesso a pugni l’armadio delle dotazioni di sicurezza in banchina, devastato il grande vagone unico che compone il treno. Per danneggiare alcuni arredi, si sono serviti di un estintore”. Il gruppo è sceso alla fermata Centrale, dove alcuni giovani hanno attraversato ripetutamente i binari, rischiando la vita. Quindi, sono saliti su un secondo convoglio, proseguendo negli atti vandalici e scendendo poi alla stazione di Vimodrone.
“L’episodio si è ripetuto quasi identico il 7 gennaio, sempre sulla linea Verde. Da qui il nome dell’operazione condotta dalla Polmetro ‘green line’. I giovani, 39 dei quali identificati, sono tutti incensurati. Vanno a scuola. Uno solo, il maggiorenne, ha genitori con precedenti di polizia, ma anche loro incensurati. I ragazzi abitano per lo più nell’hinterland. Non è chiaro se fossero amici già prima, o se si siano trovati solo per danneggiare i vagoni. Di sicuro, interagivano fra loro tramite social network. Non sono una gang, non hanno segni di appartenenza a bande. Nel gruppo ci sono sono anche 5 ragazze”.
Così Maria Josè Falcicchia, responsabile dell’Ufficio prevenzione generale della polizia.
“Ringraziamo la polizia e siamo sollevati dal fatto che nessuno si sia fatto male. Fortunatamente, simili episodi di vandalismo organizzato sono molto rari”. Afferma Federico Zamboni, responsabile sicurezza ATM.
Arancia meccanica in salsa Meneghina. Che non tocca certo i livelli di quello che sta succedendo a Napoli, ma segnala una escalation pericolosissima di violenza tra i giovanissimi. E questo dovrebbe farci porre una serie di domande. La prima delle quali è se, per caso, qualcosa nell’educazione della presente generazione non sia andato incredibilmente storto. La violenza nell’adolescenza non è nulla di nuovo, nulla di imprevisto. La violenza fine a se stessa, priva di scopo, disperata e nichilista è invece una novità. Non c’è nessun fine, nessuna cornice, nessuna giustificazione. È distruggere come impulso primordiale. E tutto questo non è sano. Principalmente perché questa benzina, formando vapori, è un obiettivo principale per chi ha un accendino e vuole fare una belle esplosione. Pensiamoci ora, finché è possibile. Napoli non è altro che una metropoli del nord che ha incontrato qualcuno con un fiammifero.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,