Milano 20 Gennaio – II Cda dell’Accademia di Brera ha ratificato il protocollo d’intesa firmato poco prima di Natale dalla presidente Livia Pomodoro con il Comune e Fs Sistemi urbani, secondo cui l’ateneo occuperà 25 mila metri quadrati all’ex scalo Farini riunendo lì tutte le sue sedi distaccate e abbandonando per sempre l’ipotesi di trasloco nell’ex caserma Mascheroni, non più disponibile. La lettera d’intenti era stata sottoscritta il 22 dicembre, successivamente (il io gennaio) era stato coinvolto il Consiglio accademico che si era espresso favorevolmente; ieri il via libera del Consiglio di amministrazione. «Verrà resa disponibile una prima porzione di immobile entro l’avvio del prossimo anno accademico in modo da razionalizzare gli spazi per la didattica, iniziando dalla sede di viale Marche (su cui pende lo sfratto) — dice una nota dell’Accademia —. Una soluzione per l’annoso tema di individuare un sito idoneo ad ospitare il Campus di Brera, che fornisce immediata risposta alla didattica, agli studenti e ai docenti, dopo dieci anni di discussioni». Quali corsi andranno trasferiti dipenderà anche dalle risorse a disposizione, perché alcuni dipartimenti (come quello delle Nuove Tecnologie) potrebbero aver bisogno di maggiori investimenti negli spazi. Sui finanziamenti, la presidente dell’istituzione statale che svolge attività di formazione sotto l’egida del Miur, Livia Pomodoro, a dicembre era stata però combattiva: «La spesa sarà considerevole — aveva detto —. Cercheremo di avere i 3o milioni che il Cipe aveva messo a disposizione per riqualificare la caserma Mascheroni», con la differenza però che la caserma era di proprietà del Demanio mentre lo scalo Farini fa capo alle Ferrovie, una società per azioni. Di certo, in base al protocollo, il masterplan dell’ex scalo Farini dovrà prevedere la presenza della prestigiosa Accademia tra le funzioni, e la gara per l’affidamento sarà pubblicata da Fs Sistemi urbani dovrebbe essere lanciata entro la primavera. «Le improrogabili esigenze di ampliamento richiedono la disponibilità di 25 mila metri quadrati funzionali soprattutto all’insediamento dei laboratori», si legge nel documento, che cita anche l’eventuale «messa a disposizione di alcuni spazi occupati all’interno dell’attuale sede storica» rimandando però ogni specifica ad «ulteriori atti». Sempre ieri si è riunito il Collegio dei docenti che non ha votato, ma ha «sollecitato una realizzazione del Campus delle Arti quanto più veloce possibile». Una settimana fa un gruppo di docenti dell’Accademia aveva impugnato il protocollo contestando l’iter di procedura, visto che l’accordo era stato sottoscritto senza avere la preventiva autorizzazione degli organi. II via libera, comunque, è arrivato: secondo l’istituzione, l’iter si è svolto correttamente.
Elisabetta Andreis (Corriere)
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