I cani inteneriscono, i felini stregano. E spesso entrano nella vita degli artisti. La scrittrice britannica ripercorre la sua carriera cadenzata da miei speciali .
Ogni gatto ha una sua fisionomia ed un suo carattere. Lo sapeva bene il premio Nobel per la letteratura Doris Lessing (1919-2013), autrice del libro Gatti molto speciali, edito da Feitrinelli, (pp.159, euro 19), arricchito dalle illustrazioni moderne e sensuali di Ioana Santamans, celebre artista spagnola. Lessing con i miei ha sempre convissuto, fin dal primo,raccolto per strada a Teheran quando aveva appena tre anni. Poi in Sudafrica, ancora bambina, e a Londra , ormai adulta.Ogni gatto ha scandito le epoche della sua esistenza, ma la scrittrice non è mai riuscita a decifrare quell’universo misterioso che si intravede negli occhi di un felino assorto nei suoi pensieri.
Eppure, mentre Lessing osservava e studiava i gatti, affascinata dalla loro eleganza e dal loro magnetismo, i miei osservavano e studiavano lei, senza farsi notare, con gli occhi socchiusi e le orecchie pelose sempre attente ad intercettare ogni suo minimo movimento o sospiro. Siamo abituati a considerare il gatto un animale autonomo, solitario, libero. E, in effetti, lo è. Ma esso necessita anche di attenzioni, di sentirsi amato e protetto. «Un gatto ha bisogno di una casa tanto quanto ha bisogno di una persona da fare sua», scrive l’autrice . Ed è proprio così: qualunque felino entri in casa nostra e nella nostra vita finisce con il possederci. Il cane intenerisce. Il gatto strega. La penna intima e pacata del premio Nobel descrive e racconta i gatti con cui Lessing ha condiviso la vita. Alcuni aggressivi, altri più sornioni, alcuni coccoloni,altri più defilati, ma tutti capaci di riempire ogni angolo della casa e del cuore di amore e tenerezza. Ed in questo libro il micio si conferma musa ispiratrice nonché animale prediletto degli artisti, dei poeti, degli scrittori, degli intellettuali in generale, insomma di coloro che al gatto un po’ assomigliano e che per questo possono apprezzarlo quando se ne sta per ore disteso sotto un raggio di sole, o quando osserva con lo sguardo rapito il nulla, o quando si fa presente senza essere invadente. Lessing mette in luce anche altri aspetti del felino domestico: il suo amore per la vita e per il gioco, la sua leggerezza di spirito, il suo essere buffo e divertente. Insomma, il gatto è saggio ma non è mai noioso. Questo libro mi ha dato l’occasione per volgermi indietro e ripensare ai numerosi mici che hanno popolato la mia di esistenza. Li ricordo tutti, ognuno diverso dall’altro, ognuno con una propria personalità. Chissà perché ci restano così profondamente nel cuore?! Penso a Virgola, una gatta rossa con la punta della coda deviata. Cresciuta in strada, aveva una sorta di sospetto verso l’essere umano.Solo dopo alcuni anni mi fu possibile farle qualche carezza. Mi torna in mente Viceversa, gatta bianca e nera, che viveva nel cortile della nonna. Con la sua dolcezza finì con il fare innamorare di lei tutti i vicini, persino coloro che prima di incontrarla non sopportavano i gatti. Ricordo Gioia, considerata da tutti bruttina, per me invece era stupenda, la micia più affettuosa al mondo, bisognosa di essere amata. Mi si stringe il cuore quando penso a Liquirizia, gattina persiana nera, minuta, amante dei dolci. Si arrampicava su di me per essere presa in braccio come una bambina. Negli ultimi 25 anni avrò conosciuto almeno 100 gatti. Ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa. Ma la lezione più grande è che non bisogna mai fermarsi alla superficie: chi ci sembra schivo e gelido spesso nasconde un’anima sofficissima.
AZZURRA NOEMI BARBUTO
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