Milano 21 gennaio – La strada delle cattive intenzioni può essere lastricata di noia. Quella di cui sono vittima alcuni migranti che ogni giorno, dopo aver preso il bus 38 arrivano al capolinea, riversandosi nell’area verde di piazzale Susa. Secondo i residenti provengono tutti da via Corelli, dove c’è il centro di accoglienza per i richiedenti asilo. «La maggior parte si limita a trascorrere le giornate agganciandosi coi loro cellulari al wi-fi (internet senza fili, ndr) gratuito, senza dare troppo fastidio. Altri, purtroppo, sono stati avvicinati dalla malavita maghrebina e hanno iniziato a spacciare di giorno. Sono accorti: scambiano la droga coi soldi fingendo di stringere la mano dei clienti. C’è chi ha il vizio della bottiglia» ci spiega un commerciante sulla piazza che chiede l’anonimato. «Penso che lasciarli sulle panchine ne, senza fare nulla tutto il tempo, sia una pessima idea — aggiunge la titolare del chiosco “Fruit e Salad”, Tabata Solviati — molti miei clienti che abitano al di là della piazza hanno smesso di venire da me a prendere un caffe. Hanno paura ad attraversarla». Le più preoccupate sono le residenti. Elena Tagliabue frequenta l’area cani e racconta: «Abito in zona da 33 anni. La ricordo come un’area tranquilla quando ero piccola. La gente non aveva paura a passare tra alberi e panchine. Adesso preferisce “circumnavigare” la piazza. Le ragazze sono bersaglio di fischi o, peggio, di commenti inenarrabili da parte di alcuni stranieri». Adriana Maitti ha assistito a scene che l’hanno parecchio imbarazzata: «C’è chi fa bisogni di fronte a tutti senza ritegno. Anche di fronte alle mamme con i bambini». Di sera i migranti scompaiono.
Ci sono migranti che fanno bisogni di fronte a mamme e bambini C’è chi non viene più a prendere un caffé perché è terrorizzato. Numerosi scippi e aggressioni e diventa pericoloso il cantiere adiacente della M4 lungo viale Argonne, avviato dal 2015 per la costruzione della nuova stazione Susa: «Privo di illuminazione com’è e pieno di angoli oscuri lì si sono verificati di sera molti scippi e aggressioni. Quando termino il turno — riferisce la farmacista Paola Rossi — evito di passare di lì».
Annamaria Lazzari (Il Giorno)
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