Cagliari-Milan 1-2
Milano 22 Gennaio – Undici partite in un mese e mezzo, questo è il tour de force che i rossoneri si trovano a dover affrontare dopo la sosta. Il ciclo infernale si apre con la vittoria in terra sarda, una vittoria che in trasferta mancava da quasi tre mesi e che per la prima volta in stagione vede il Milan vincere in rimonta, ribaltando il risultato.
Si è passati dall’essere sempre secondi sul pallone durante la gestione Montella, al non mollare un centimetro di campo senza lottare, anche grazie alla costante crescita della condizione fisica cercata maniacalmente da Gattuso e il suo staff.
È un Milan che non si abbatte più quando prende gol, infatti dopo la papera di Donnarumma che regala il vantaggio al Cagliari, i rossoneri anche rischiando qualcosa dietro, si danno da fare per rimettere in piedi la gara e ci riescono prima del riposo. Nel secondo tempo col vento contrario è più complicato distendersi, ma l’attenzione per rischiare il meno possibile c’è da parte di tutti e solo nel finale Gattuso deve arrabbiarsi per un pallone buttato via, che regala l’angolo ai sardi all’ultimo secondo come a Benevento. In Campania finì col gol del pareggio di Brignoli, in Sardegna invece la palla finisce sul fondo, segno evidente che la fortuna aiuta gli audaci, perché a differenza di Benevento, il Milan a Cagliari l’audacia l’ha fatta vedere.
A fine partita Gattuso spende parole di elogio per Barella, espulso nel finale ma autore di una grande gara impreziosita dal gol iniziale, dice che lo voleva già due anni fa, gli crediamo, il ragazzo in campo è sempre vispo e fa giocate saporite come una forma di Pecorino sardo della Barbagia. Un centrocampista pronto per una grande squadra e il Milan ha carenza numerica proprio nel ruolo di mezzala. Facile immaginare che a Giugno, in caso di conferma sulla panchina, una delle richieste del mister sarà proprio il ventunenne Cagliaritano.Racconto e analisi tattica.
Solito 4-3-3 per il Milan, 3-5-2 di copertura per il Cagliari. Sono forsennati i ritmi di inizio gara, come ormai sempre accade nel calcio di oggi, si vede molta fisicità nel primo quarto d’ora.
L’allenatore del Cagliari Lopez ha creato una sorta di gabbia per limitare la regia di Biglia, tre centrocampisti rossoblu provano a chiudere le linee di passaggio all’argentino e complice anche un pressing alto, il Milan incarica Bonucci di saltare il centrocampo con i suoi lanci, non sempre una grande idea quando c’è vento forte come quello durante la gara.
La catena rossonera di destra lavora bene, quella di sinistra non altrettanto, Calhanoglu e Bonaventura non si intendono ancora come Kessie e Suso, e Rodriguez gioca forse la peggior partita da quando è al Milan.
Il Cagliari arriva spesso sul fondo da destra, con Faragó che fa diventare matto Rodriguez, ma punta molto anche sulle giocate di Barella che infatti va in gol al minuto 8′, complice l’errore da matita rossa di Donnarumma.
Il Milan non si disunisce e prova a recuperare il risultato, rischia qualcosa dietro concedendo un paio di occasioni al Cagliari ma va vicino al pareggio, fermato solo da un ottimo Cragno autore di tre interventi provvidenziali.
Milan che trova il pareggio su rigore al minuto 35′, intervento scellerato in area di Ceppitelli su Kalinic e Kessie trasforma dagli undici metri. 7′ minuti più tardi i rossoneri passano in vantaggio, ancora Kessie, che sfrutta il buon lavoro di Kalinic in area, il croato che fino a quel momento aveva sbagliato molte palle, difende bene il possesso e gioca di sponda servendo l’ivoriano che deposita in rete. 1-2 e rimonta compiuta prima del riposo.
Cresce il Cagliari, è guerra tra Pavoletti e la coppia Bonucci-Romagnoli, i due centrali rossoneri si aiutano nel modo giusto e riescono a limitare i pericoli, Pavoletti sbatte più volte contro la linea difensiva rossonera, sempre attenta e che lascia poco spazio all’attaccante rossoblu, serve però l’uscita di Donnarumma quella volta che Pavoletti scappa con i tempi giusti verso la porta su lancio di Barella.
Un po’ la stanchezza, un po’ il vento, in campo cominciano a vedersi parecchi errori, il Milan prova a smorzare il ritmo, il Cagliari prova ad insistere, arriva prima l’espulsione di Rodriguez, poi quella di Barella, entrambe per doppio giallo.
Occasionissima finale per il Cagliari, il Milan regala un pallone che finisce in angolo ma sugli sviluppi del corner il pallone termina sul fondo a fil di palo e il Diavolo conquista i tre punti.Più rispetto per il Milan.
Due settimane senza calcio giocato per la serie A, in pieno mercato invernale, per tutte le squadre sono i trasferimenti possibili e ufficiali a tenere banco, per il Milan no. Il Milan si vede costretto a difendersi dell’ennesimo attacco mediatico.
Su alcuni giornali tuona la notizia che la Procura ha aperto un’indagine riguardo la vendita del Milan, dal gruppo Fininvest di Berlusconi alla nuova proprietà cinese di Yonghong Li. Arriva la smentita di Berlusconi e la stessa Procura della Repubblica, dice ufficialmente che non esiste alcuna indagine sul passaggio di proprietà del Milan avvenuto l’anno scorso.
Tutto falso quindi. È un palese attacco a Berlusconi da parte di questi quotidiani, per minare la sua campagna elettorale. Ciò che dà fastidio ai tifosi rossoneri è che ancora una volta è il Milan a finirci di mezzo.
Il comunicato, molto apprezzato dai sostenitori rossoneri, del nuovo presidente Yonghong Li, in cui dice di avviare le pratiche legali per rispondere nelle sedi opportune a questi tentativi di infangare il nome del A.C. Milan, suona stavolta come un “adesso ci avete stancato”.
Altro tema su cui il Milan è stato attaccato è la campagna acquisti estiva, considerata sbagliata, eccessiva, inutile, solo per citare alcuni termini usati.
Qualcosa di meglio forse si poteva fare, qualche giocatore non ha reso fin qui come ci si aspettava, ma le ultime settimane hanno fatto registrare un’importante crescita dei nuovi acquisti. Ciò che ci si chiede è come mai tanta attenzione negativa non sia stata riservata ad esempio anche per le campagne acquisti estive di Inter e Roma.
Nessuno o quasi parla mai della dirigenza nerazzurra, che ha dato a Spalletti una rosa senza ricambi tra i centrali difensivi, che ha speso fior di milioni per Dalbert relegato in panchina per far spazio al vecchio Nagatomo prima e al modesto Santon adesso, che ha investito su Karamoh e Cancelo mai dimostratisi fin’ora all’altezza e ha rinnovato per altri tre anni il contratto a cifre importanti a Eder, non certo un titolare.
Nessuno parla nemmeno di Monchi DS romanista, che dopo aver venduto sottocosto Salah ha acquistato Defrel e Under che non hanno mai reso, ha oscurato Emerson Palmieri. Non si capisce come mai André Silva passi per un acquisto inutile mentre di Schick non si dica altrettanto.
Attenzione, Schick non è affatto un acquisto inutile, come non lo è di certo André Silva però. Solo che sparare a zero sul Milan, ormai per molti sembra essere diventato lo sport preferito. Quando finirà questa disparità di giudizi su situazioni simili tra il Milan e altre squadre?
Più rispetto per il Milan.
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