Per far indignare Sala ci sono voluti tre colpi di chiodo con cui un criminale ha sfregiato la pietra di inciampo dedicata ad Angelo Fiocchi. Ed è subito caccia al razzista. Sì, perché deve essere certamente colpa della destra del clima che ha creato. Qui di seguito gli alti lai di Sala di Bussolati sul tema:
“Chi sfregia le Pietre d’Inciampo disonora Milano e i suoi cittadini. Non ci piegheremo mai di fronte a chi vuole cancellare la nostra Memoria” scrive su Facebook il sindaco di Milano, Beppe Sala.
“Il clima di odio e l’uso di parole d’ordine su cui si è fondata l’ideologia razzista e discriminatoria, che anche la CEI ieri ha condannato, fanno da cornice all’ennesimo atto di barbarie contro la memoria dei vivi.
Alla vigilia della Giornata della #Memoria, a un anno dal precedente atto vandalico, i soliti vigliacchi nascosti nel buio delle tenebre da dove provengono hanno sfregiato la pietra d’inciampo dedicata ad Angelo Fiocchi, in Viale Lombardia 65.
Un oltraggio gravissimo che oggi più che mai chiama in causa chi solo ieri si vantava di aver acquistato consensi parlando di razza bianca ed evocando istinti xenofobi di un passato ignobile.
#NessunoTocchiLaMemoria” rilancia Bussolati, segretario del PD Meneghino.
Alcune, dovute, precisazioni:
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I delinquenti che sfregiano le pietre della memoria riappaiono ogni anno, solitamente restano anonimi ed io, personalmente, non ho dubbi afferiscano agli ambienti più estremisti della destra. Resta il fatto che l’essere anonimi dovrebbe impedire alle prime cariche cittadine e di partito di trinciare giudizi un tanto al kilo. Altrimenti alla prossima bomba anarchica sarà diritto dell’opposizione scaricarne la colpa sul clima creato da Sala e Bussolati.
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Ci voleva un chiodo per svegliare i nostri sull’importanza della lotta alle discriminazioni verso gli Ebrei. Quando una serie di Islamici ne avevano invocato il genocidio sulle orme di Maometto per condannarli ci era voluto più di un mese. Sono lieto ddi vedere che i tempi di reazione migliorano.
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Bussolati ricollega il gesto alle frasi di Fontana sulla razza. Sarà. Io però vorrei sapere, qualora lui abbia informazioni più accurate delle mie, come faccia: Fiocchi non era Ebreo, non fu deportato per la sua appartenenza razziale e quindi la vedo dura che le parole del Leghista possano essere l’elemento scatenante.
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In definitiva, l’intera vicenda è stata orribilmente strumentalizzata. E chi l’ha fatto dovrebbe vergognarsene quanto, se non di più, i chi ha commesso il delitto che ha scatenato la vicenda.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,