Milano 25 Gennaio – La follia che attraversa Milano ha il passo della violenza improvvisa, dell’odio negli occhi, della vendetta. E’ vigliacca, subdola, annienta le norme sociali, le regole della convivenza. E’ un grido oltre la disperazione, oltre il disadattamento, olre la comprensione. Si sviluppa e si nutre di disagio, di aspettative deluse, di dolorosi rimpianto. Con la rabbia dell’impossibile, del tempo senza soluzioni, della fame di normalità. La follia che attraversa Milano appare ingestibile, fuori controllo, senza vie d’uscita.
“Follia in strada a Milano, dove un uomo di trentuno anni – un cittadino serbo, regolare e con un lavoro nel campo della finanza – è stato aggredito a sprangate in testa mentre aspettava il tram numero 9 all’angolo tra via Ripamonti e viale Sabotino.“(Milano Today)
“È stato fermato e disarmato da una pattuglia dei vigili di quartiere, senza che nessuno si facesse male, un cittadino italiano in evidente stato di alterazione psicologica che ieri mattina camminava in via Saponaro, zona sud Milano, brandendo un’ascia di ferro “(Ansa), per citare due episodi negli ultimi giorni. E poi ci sono gli stupri, gli stupratori occasionali e seriali. E poi ci sono le zone franche per operare in pace. Ma sono fatti risaputi. Oggi ci si dovrebbe chiedere il perché di tanta follia spesso, quasi sempre, di persone ospiti a Milano. E chiedere ragione all’amministrazione di quel buonismo che genera disordine e follia. Non per giustificare i migranti che sono sì accolti, ma come? Il problema di una gestione razionale è anche risolvere disagi e disadattamenti. E forse qualche criminale in meno ci sarebbe. Ma se i cittadini ad ogni atto di violenza denunciassero il Comune per inefficienza e incapacità?
Ovviamente è una provocazione, ma le sole Forze dell’Ordine temo non siano sufficienti ad arginare la disperata follia degli ospiti.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano