Anche l’Assessore Rabaiotti ammette: «Ho qualche problema a far intervenire i vigili»
Milano 25 Gennaio – Ci vorranno sei o sette anni, se tutto va bene, per sgomberare gli alloggi popolare del Comune nonostante la «virtuosa» gestione Mm. Da mesi il Comune porta in palmo di mano i 28mila appartamenti ripresi in mano nel 2015 dopo il divorzio da Aler e affidati a Metropolitana Milanese, e li contrappone ai 45mila che secondo la sinistra sono gestiti scandalosamente dall’azienda regionale. Giorni fa l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza ha persino azzardato: «Oggi Quarto Oggiaro è un piccola Svizzera». Numeri alla mano però, nonostante le nuove occupazioni negli ultimi tre anni siano state solo 27, gli sgomberi messi a segno nelle case Mm tra 2015 e dicembre 2017 sono stati 550, circa 180 all’anno. Gli alloggi occupati sono passati da 1.772 a 1.181, e di questo passo per parlare davvero di «piccola Svizzera» bisognerà attendere altri due mandati. Mer peraltro continua a chiedere una revisione del protocollo della prefettura e lamenta una scarsa collaborazione da parte dei servizi sociali e dei vigili («intervengono solo nelle case di Mm»). Ma a quanto pare pure l’assessore alla Casa del Cornune Gabriele Rabaiotti ha problemi con la polizia locale, anche se gioca in casa: «Non voglio polemizzare ma anche noi abbiamo avuto qualche problema con i vigili, in qualche caso siamo intervenuti senza che fossero presenti» ha riferito ieri ai consiglieri riuniti in Commissione per fare il punto sulla gestione Mm. E il direttore del settore Casa del Comune Francesco Tarricone ha aggiunto i dati della morosità: «Su un emesso di 293 milioni di euro gli affitti non pagati ammontano a circa 126, circa il 43% del totale. La metà della percentuale è rappresentata da abusivi e contratti decadenti». Rabaiotti in commissione ha fatto il punto sul piano straordinario da 103 milioni che la giunta Sala ha stanziato nel Bilancio 2016-2019 per recuperare alloggi sfitti. Si partiva da un’eredità di 3mila appartamenti vuoti durante l’amministrazione Pisapia e la quota è salita a 4mila ma «è effetto di una buona gestione – spiega Rabaiotti – perchè si sommano i 550 all’anno che ogni anno si liberano per effetto del turnover (inquilini deceduti o trasferiti) e 450 ricavati da sgomberi e riordino dell’anagrafe delle utenze». Con gli investimenti saranno recuperati e riassegnati 982 alloggi nel 2018, circa 770 nel 2019, poi a scalare 650, 600 e 265 nel 2022. II consigliere di Milano in Cornune Basilio Rizzo definisce ironicamente Rabaiotti «il mago dei numeri. Non sono contento di *** questi dati, al netto dei 550 del turnover annuale vuol dire che gli alloggi in più rimessi in circolo passeranno da 432 nel 2018 a 50 all’anno nel 2021». Rabaiotti lo imputa a un decremento delle risorse negli anni, e lancia un appello: «Senza un supporto da Regione e governo non possiamo fare di più». Il consigliere di Fi Alessandro De Chirico ricorda che la Regione ha investito «80 milioni solo per l’abbattimento e ricostruzione dei palazzi popolari del Lorenteggio». II portavoce del Sicet infine con il Comune per «sfratti da case Mm in cui si è travalicato a volte un comportamento di tipo civile, sgomberi brutali o machisti».
Chiara Campo (Il Giornale)
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