Politecnico e Agenzia spaziale, insieme. «Più formazione per i giovani»

Milano

Milano 27 Gennaio – Il Politecnico e l’Agenzia spaziale italiana Asi si uniscono in un ambizioso piano «che porterà ricadute e applicazioni nei trasporti, nelle comunicazioni, nella sanità e nell’ambiente», sottolinea il rettore Ferruccio Resta. E non solo. «L’obiettivo — aggiunge — è formare i giovani pensando alle necessità del domani attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie e favorendo la nascita di start up». Il piano finanziato con quasi mezzo milione di euro suddivisi equamente tra il Politecnico e l’Asi crea un centro distribuito nei laboratori dell’ateneo coinvolgendo vari dipartimenti: dall’aerospazio alla meccanica alla matematica. Alla guida ci saranno quattro docenti di altrettante aeree strategiche che ora saranno selezionati, e che svilupperanno ricerche per realizzare strumenti da imbarcare sulle sonde in viaggio tra i pianeti, sistemi robotici e satelliti miniaturizzati.

Inoltre, altri campi di lavoro riguarderanno sia l’ideazione di nuovi materiali intelligenti capaci di adattarsi all’ambiente cosmico e di autoripararsi, sia l’elaborazione di tecniche nuove nella stampa 3D producendo parti di robot e di propulsori spaziali prive di difetti. Il tutto sarà completato dalla generazione di metodi di simulazione matematica utilizzando i Big Data provenienti dai satelliti e da utilizzare nel controllo del territorio aiutando la previsione delle calamità naturali come frane e inondazioni. L’accordo con l’Asi garantisce continuità all’illustre attività che il Politecnico conduce da decenni nello spazio con brillanti risultati. Qui è nato, sotto la guida del professor Francesco Carassa, il satellite Sirio che ha aperto una nuova finestra nelle telecomunicazioni e qui Amalia Ercoli Finzi ha concepito la trivella cosmica della sonda europea Rosetta/Philae per indagare la cometa Churiumov-Gerasimenko. Inoltre i ricercatori del Politecnico hanno pure garantito determinanti contributi nella costruzione del nuovo vettore spaziale europeo Vega e per la stazione spaziale internazionale. «La corsa allo spazio è ripartita con rilevanti prospettive scientifiche ed economiche — precisa Roberto Battiston, presidente dell’Asi —. E lo sviluppo delle nuove tecnologie è indispensabile per le future missioni su Marte alle quali l’Italia garantirà la sua partecipazione ma anche per le applicazioni terrestri della space economy».

«Guardiamo in particolare — aggiunge — al trasferimento di tecnologie utili all’industria dalle quali ricavare prodotti nuovi per il mercato; un obiettivo che si raggiunge sostenendo la formazione dei giovani e la ricerca tenendo conto che le innovazioni hanno bisogno di tempi lunghi per maturare». Proprio pensando al trasferimento tecnologico l’Asi ha creato la Fondazione Edoardo Amaldi, ricordando il grande scienziato protagonista della rinascita delle fisica europea e italiana. «Vogliamo creare delle opportunità con progetti che andranno oltre il mio mandato e in grado di garantire il nostro futuro — dice il rettore Resta —. Per questo investiamo innanzitutto sul capitale umano dal quale dipende ogni possibile crescita». Così nei laboratori d’avanguardia che adesso prenderanno l’avvio non solo si collauderanno e realizzeranno le nuove idee ma si svilupperanno anche preziosi brevetti che con l’Agenzia spaziale troveranno prospettive concrete. Per il piano si prevede un arco di tempo distribuito nei prossimi quindici anni. Tuttavia, l’accordo tra Asi e Politecnico è soltanto il punto di partenza di altre iniziative che nasceranno dalla sua attuazione, contemplando attività protagoniste nei prossimi decenni. Proprio guardando in tale prospettiva e per sostenere la nascita di spin off e start up è prevista la partecipazione di altri operatori nazionali ed europei.

Giovanni Caprara (Corriere)

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