Da Penati a Monguzzi la sinistra insorge: «Volti nuovi del partito? Ex An e Casini»
Milano 29 Gennaio – Giurava giorni fa il sindaco Beppe Sala in tv: «Ho fatto e faccio fatica ad andare d’accordo con Renzi, ma ho deciso di non essere tra quelli che si siedono sulla riva del fiume ad aspettarne il cadavere». Tra qualche giorno potrebbe non essere altrettanto morbido nelle valutazioni. Ieri, nella prima uscita per firmare le copie del libro «Milano e il secolo delle città» uscito giovedì scorso, Beppe Sala premette: «Aspetterei di vedere le liste finali, non commento ora sui singoli nomi, avevo promesso ad altri, e a me stesso, che non avrei messo becco e coi ho fatto». Ma è chiaramente infuriato con Renzi per la scelta di candidare come capolista alla Camera nell’uninominale del Collegio 1 Bruno Tabacci – il risultato alle urne sarà anche una pagella sul primo anno e mezzo di mandato e l’ex assessore centrista di Pisapia rischia di spostare voti di sinistra su Leu o altri partiti -, per il siluramento dell’onorevole Pd Lia Quartapelle a Milano, a lui vicina, e per aver contattato con due assessori della sua giunta (sembra Cristina Tajani e Pierfrancesco Majorino) senza preavvertirlo. Nessun commento a priori ma ieri Sala ha avvisato: «Diverso sarà quando saranno depositate» – domani è la scadenza – «allora ribadirò con forza quanto detto una settimana fa: Milano non è un tram per Roma e chi prende voti qua ha un impegno nei confronti della città, che siano milanesi o vengano da fuori».
«Tuttapposto compagni» ironizza sul web Filippo Penati, ex presidente della Provincia, colonnello della sinistra di lungo corso. «Casini a Bologna, Emma Bonino a Roma, Lorenzin a Modena, Tabacci a Milano e sempre a Milano Tommaso Cemo, già candidato per An – riepiloga -. “Servono volti nuovi per il nuovo Pd che nascerà dopo il 4 marzo”, parole di Renzi. Ecco i volti del nuovo Pd annunciato da Renzi». Tradotto: radicali, centristi, ex Pdl. E la sinistra-sinistra rottamata secondo i vecchi piani del segretario. Copia e incolla il messaggio il consigliere amb dem Carlo Monguzzi, aggiungendo alla lista Mattia Mor, l’imprenditore renzianissimo capolista nel collegio 3 di Milano. E conclude: «Sinistra falcidiata. Come si fa a trovare una anche recondita motivazione per votare Pd?». Si aggrega Simonetta D’Amico, schierata con il governatore della Puglia Michele Emiliano alle primarie anti Renzi: «Fuori Quartapelle, dentro Mor? Non in mio nome. E non ho scritto nulla sulla sinistra Pd che è stata cancellata». Anche la collega Sumaya Abdel Qader difende Quartapelle e aggiunge: «Meritocrazia, questa sconosciuta». L’assessore dem Pierfrancesco Majorino ricorda che il Pd «alla scorsa tornata elettorale aveva dato vita alle parlamentane per scegliere buona parte dei candidati dal “basso”.Mi sento di dire che le rimpiangeremo visto che, tra qualche buona innovazione, ci troveremo in lista persone che una preferenza non l’hanno mai presa neanche per essere eletti come rappresentanti di classe. Però abbiamo Casini».
Chiara Campo (Il Giornale)
AFFONDO Filippo Penati, era stato cancellato dalle liste del Pd durante l’inchiesta sul Sistema Sesto da cui è stato assolto. Ha ripreso la tessera ma non risparmia critiche al Pd
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