Milano 30 Gennaio – Milano e i suoi sussurri, le sue grida. Milano con il sorriso e con il pianto. Milano, una compagna di vita nel viaggio che conosce il passare delle stagioni, il segreto dei sogni e quell’andare alla scoperta del mondo, inseguendo sapori e profumi, sulla giostra del tempo, testimone attiva di tante speranze. E le briciole di memoria oggi stentano a ritrovare luoghi e colori, sensazioni e ricordi. E ripercorrere strade e piazze non serve. Eppure quell’angolo, quell’albero sono ancora allo stesso posto, ma non identificano un’atmosfera. Eppure la geografia dei palazzi storici e dei monumenti stanno ancora lì a guardarti, sporcati e feriti da scarabocchi incomprensibili. E i Navigli non sanno più parlare di magia, sbalzati nel pirotecnico mondo di una movida che occulta degrado e criminalità. Inutile ascoltarne il canto, perché dalla sporcizia non nasce la musica della storia. E allora ricerchi i dettagli, quel glicine all’angolo, quella panchina solitaria, quel bar fumoso che potrebbero raccontare l’esaltazione di un primo incontro, la lettura di quel testo di filosofia antica così difficile, quel disagio in un momento di malinconia. Ma non ci sono più i compagni di un tempo. Colori e voci che non conosco, visi arroganti, povertà negli stracci dei troppi clochard solitari, incomunicabilità, abbandono.
Ed è come se la città fosse un grande puzzle, con le tessere buttate via, mescolate, dimenticate, vendute a chissà chi.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano