Va bene che va bene. Va bene che va bene che va bene. Ma c’è un limite a tutto. Renzi, in Lombardia ha ucciso il partito locale e ha inteso, per far passare il messaggio in maniera inequivocabile, sputare sul cadavere. Con toni meno drammatici, ma anche la sacra trimurti Lombarda, Gori-Sala-Majorino, la pensa così:
Sala, “ “Matteo Renzi s’è preso molto, a questo punto dipende da come usciremo la mattina del 5 marzo per capire se questa scommessa la vincerà o meno. Certamente si è messo una truppa che gli è molto fedele: questa è una nuova scommessa di Renzi, c’è da sperare per lui e per il Pd che non la perda perché non ce ne sarebbe una terza. Era nel suo diritto farlo: è vero che Renzi è il segretario del Pd e ha vinto largamente le primarie, è vero anche che le primarie danno una rappresentazione delle forze all’interno del Pd, ma nella composizione delle liste io mi sarei aspettato che si rispettassero un po’ più gli equilibri e i pesi che sono nati dalle primarie. E’ chiaro che se va bene Renzi poi sono contenti tutti, ma se va male ha comunque aperto un nuovo mondo: dove lo porterà, chissà”.
Giorgio Gori: “Credo si sia pasticciato molto e che nell’attribuzione delle posizioni eleggibili in Lombardia il Pd lombardo non ne sia uscito bene, si è ascoltato poco il territorio, si sono attribuiti posti in lista agli alleati. Data la legge era giusto che così fosse, ma forse la Lombardia non era il territorio più adatto per offrire collocazione agli alleati visto che c’è già una fortissima riduzione della nostra rappresentanza parlamentare. Il risultato è che ci sono delle persone in gamba che restano fuori e questo mi dispiace. A maggior ragione credo che la sfida delle regionali sia importante per il centrosinistra e per il Pd, perché possiamo giocare un po’ in contropiede e guadagnare forza e poi dopo il 5 marzo discuteremo anche con il Pd nazionale”
Majorino: “Abbiamo candidato (alle elezioni Politiche) in un collegio lombardo a nome della coalizione Alli (non nelle liste del PD, certo). Cioè: il braccio destro di Formigoni (capo della segreteria politica, se ben ricordo, o qualcosa di simile).
Ma fa schifo solo a me sta cosa?
Ma allora era meglio Formigoni direttamente. Sono basito. Però per Realacci e Manconi non c’era posto.
PS: ho difeso spessissimo e lo farei mille volte la complessità di Compagnia delle Opere, che è un arcipelago enormemente ampio. E lo ho sempre fatto dicendo: il problema non è CL in sé ma quella parte che in questi anni ha fatto scelte precise etc etc. Ecco Alli era uno di quelli di quelle scelte precise e più che “legittimamente” non se ne è mai vergognato”.
Come vedete tre persone felici e contente. Io però una domanda agli amici militanti del PD la farei: Milano val bene un Tabacci? Ma che, davvero? Non sarebbe il caso di suonare la sveglia al Segretario spiegandogli che certe scelte sul territorio si pagano? Ve la butto là così eh…

Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,