Prima la tentata occupazione, poi la casa devastata. Vogliono spaventare l’89enne perché lasci l’alloggio popolare, perfino manomettendo la sua bombola dell’ossigeno.
Milano 30 Gennaio – PRIMA un tentativo di occupazione con annessa razzia. Poi una seconda invasione. E il risultato è una casa distrutta e svaligiata, finita nel mirino di occupanti abusivi mentre l’inquilina regolare, una donna di 89 anni, è in ospedale a curarsi. «Come facciamo a far tornare qui la nostra mamma, che tra poco uscirà dalla clinica?», domandano i due figli esasperati. Siamo in via Quarti, estrema periferia ovest, nel caseggiato Aler al confine col Parco delle Cave. Sette torri con 450 alloggi, di cui 156 occupati. In cui le invasioni avvengono a tempo di record. Basti dire che l’ultima casa liberata dalle forze dell’ordine è stata riespugnata illecitamente nell’arco di quattro giorni. E adesso ci sono due fratelli che chiedono aiuto, figli di una donna di 89 anni che vive in un alloggio al piano terra di via Quarti 54 da 35 anni e che da alcuni mesi è in ospedale.
«IL PROBLEMA è che, mentre nostra madre è fuori casa, il suo alloggio è finito nel mirino di occupanti. L’appartamento è stato messo completamente a soqquadro e vandalizzato, abbiamo provato a rimetterlo in ordine ma quando siamo tornati a completare il lavoro l’abbiamo trovato ancor peggio di prima. Non possiamo controllare 24 ore su 24, non sappiamo più che fare, questa gente vuole fare in modo che non torni più a casa per potergliela occupare», teme la figlia, che insieme al fratello ha già sporto due denunce ai carabinieri. E ieri mattina, dopo l’ennesima intrusione, è intervenuta la polizia.
LA PRIMA amara scoperta risale a domenica 21: «Siamo venuti a controllare la casa. Abbiamo trovato la porta spalancata, la luce accesa, disordine in sala e in camera da letto e alcuni oggetti mancanti. Di buona lena, io e mio fratello ci siamo messi a sistemare sapendo che tra pochi giorni la mamma uscirà dall’ospedale. Oggi (per chi legge, ndr) siamo tornati a finire il lavoro di pulizia. Ma non credevamo ai nostri occhi quando abbiamo visto la situazione». Porte spalancate, armadi svuotati, rubati lavatrice e televisore. Poi antine di mobili smontate, latte, zucchero e caffè rovesciati a terra, vestiti e fotografie sparsi sui pavimenti. E ancora: telefono sventrato e apparecchio del telesoccorso distrutto.
«HANNO PERSINO manomesso la bombola dell’ossigeno che alla mamma serve per respirare», scuola la testa la figlia. Ciliegina sulla torta, «le scritte lasciate a colpi di bombolette spray in segno di sfregio. Questa è un’azione intimidatoria, vogliano spingere nostra madre a non tornare qui». A fianco dei due fratelli ci sono i vicini di casa, che da sempre supportano la famiglia. «Ma non possiamo andare avanti così, questa è una terra di nessuno e ci sentiamo abbandonati», denuncia una inquilina che chiede l’anonimato perché ha paura di ritorsioni. «Episodio intimidatorio gravissimo — commenta il presidente del Municipio 7 Marco Bestetti —, la situazione è molto preoccupante. Bisogna subito sgomberare i delinquenti e attivare un presidio fisso dei militari. Invito prefetto e sindaco a trascorrere un paio di notti in via Quarti».
Marianna Vazzana (Il Giorno)
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