“Risarciremo completamente tutti i risparmiatori truffati, anche cambiando le leggi per andare a caccia dei patrimoni occultati nel frattempo”.
Milano 1 Febbraio – In una intervista al Gazzettino, Renato Brunetta prende un impegno concreto con chi si è visto portar via i propri risparmi. “Lo prendo io a nome del mio partito se andremo al governo”, assicura il capogruppo di Forza Italia alla Camera.
Il primo a chiedere la Commissione d’inchiesta è stato proprio Brunetta. Lo ha fatto tre anni fa. “Il Pd l’ha insabbiata per due anni – accusa oggi l’esponente azzurro – e si è ridotto a fare i lavori negli ultimi tre mesi della legislatura. Il risultato è stato che il Pd ha perso 5 punti nei sondaggi: dal Monte Paschi, da De Benedetti alla Boschi è venuto fuori di tutto e molto altro può uscire ancora”. Da qui la proposta di rinnovare la Commissione quando si insedierà il nuovo parlamento. L’obiettivo è di ripartire da dove si è arrivati e trovare così i responsabili di tutti i fallimenti che hanno fatto perdere milioni di euro a onesti risparmiatori.
Seondo Brunetta le banche venete sono fallite perché hanno inseguito un mantra mortale. O catturavi o eri catturato. “La sindrome autodistruttiva di Mps, Popolare Vicenza, Veneto Banca è stata la bulimia da acquisizioni – spiega – per comprare non guardavano in faccia nessuno. In quella fase temevano di non essere sufficientemente forti da resistere alle acquisizioni di altre banche – continua – Mps ha fatto la follia di comprare Antonveneta, pagandola tre volte il suo prezzo. Lo stesso atteggiamento di Popolare Vicenza e Veneto Banca. In un momento difficilissimo di crisi economica, di cambio della vigilanza con l’arrivo della Bce, il management delle Popolari ha rischiato l’osso del collo e gli è andata male. E questi giochi pericolosi hanno colpito risparmiatori e obbligazionisti”.
Già nella relazione presentata alla commissione di inchiesta Forza Italia aveva di cambiare la vigilanza affinché Consob e Banca d’Italia imparino a parlare e a coordinarsi con la vigilanza europea. Ora si propone di cambiare anche le strutture burocratiche di gestione del ministero del Tesoro. “Oggi – spiega Brunetta al Gazzettino – sono obsolete, arcaiche, sotto dimensionate. Devono gestire almeno 10 aste all’anno per 200 miliardi ogni mese – continua – non possiamo metterci nelle mani dei grandi specialisti che fanno il prezzo, comperano i titoli e poi magari come Deutsche speculano sul debito sovrano italiano”.
Sergio Rame (Il Giornale)
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