Candy la bassottina che amava ascoltare la radio.
Da bambina, dal 1948 per alcuni anni, ho abitato, con la mia famiglia, a Santamarinella (Roma) in una villetta di proprietà del sig.Vincenzo. La villetta era in un grande giardino dove ce n’era anche una seconda abitata dal proprietario. Quando i reali partirono per l’esilio, non potendo portare con loro la cagnolina Candy (una bassottina) l’affidarono al sig. Vincenzo e alla moglie (lui comandante dei corazzieri e lei guardarobiera della regina). La signora non amava la vita di paese, perciò rimase nella casa di Roma. Non avevano figli né nipoti. Così lui andò a vivere nella casa di Santamarinella. Candy giocava sempre con me, mia sorella Angela e il mio fratellino, allora di due anni. Aveva conservato abitudini nobili, non si sdraiava mai in terra; solo sui tappeti e mangiava nella sua ciotola di porcellana. Quando la portavo con me al mare non entrava in acqua, mi aspettava a riva e, per non bagnarsi le zampine,mi veniva incontro saltando da un sasso all’altro. Un giorno partorì due cagnolini. Uno morì, l’altro (una femmina) la tenne con sé il sig.Vincenzo. La chiamò Titina. Tutte le sere, dopo cena, questo gigante alto più di due metri, seguito dai due bassotti andava nel bar vicino a fare una partita a carte. Al ritorno si fermava da noi per ascoltare la radio , anche Candy amava ascoltare la radio. Una sera rientrò senza Titina: la cagnolina aveva fatto una fuga d’amore. Il mattino dopo, il sig.Vincenzo, piangendo disperato andò in cerca di Titina. Nulla. Candy non mangiava più. Stava sempre nella sua cuccia. Dopo 4 o 5 giorni non trovandola la cercammo per tutto il giardino. La trovammo morta di dolore sul terreno. Era vecchia; ma, sono certa, che il dispiacere ha accellerato la sua dipartita.
LUANA DIARI (Libero)
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