A Sanremo la canzone sarà regina e ogni sera un omaggio ai grandi della musica

Cultura e spettacolo

Milano 6 Febbraio – Canzoni più lunghe e niente più eliminazioni: sarà un Sanremo diverso, fuori dalle righe, dove la creatività avrà più spazio. Un Festival degli artisti, per gli artisti. «La canzone italiana sarà la protagonista. Spazio a musica e parole, anche staccate dalla musica», dice il direttore artistico Claudio Baglioni.

Sul palco, al contrario dei Sanremoni passati, non sfileranno astronauti o sportivi.  Nessuna performance extra musicale. La musica prima di tutto, sempre e comunque. Ogni sera ci saranno omaggi agli artisti che hanno fatto la storia canora del Belpaese. «Cominceremo con Luis Bacalov, poi Sergio Endrigo, Gino Paoli e Danilo Rea, Lucio Battisti, Luigi Tenco e Giorgio Gaber. Sarà una rassegna che si concentrerà su quello che la musica ci ha regalato da quanto è nato il Festival. Una delle linee guida sarà trovare il modo di omaggiare la bellezza che tanti ci hanno lasciato», dice il direttore artistico.

Insomma, una competizione con uno show tutto musicale dove ci sarà anche un ologramma della grande Mina. Sulla gara invece, a proposito dei cantanti scelti, Baglioni spiega: «Di buona musica e buone parole ce n’erano tante. Siamo riusciti a rappresentare quasi tutto il panorama musicale. Manca il rap, ma in tanti trovano che Sanremo sia un gigante che fagocita tutto. E per questo motivo se ne tengono lontani. Ho provato anche a offrire del denaro a questi personaggi per portarli al Festival, ma forse serviva più  tempo».

E se da un lato c’è chi sul palco proprio non ci vuole salire (qualcuno anche perché lo teme parecchio), dall’altro invece c’è chi c’era già stato e chi lo calcherà per la prima volta. Michelle Hunziker, che all’Ariston c’era già stata nel 2007 con Pippo Baudo,  confessa che alla vigilia un pizzico d’ansia c’è: «Il palco di Sanremo è magico, quando arrivi a ridosso del via un po’ di senso di responsabilità ti arriva addosso. Undici anni fa l’ho vissuto con il “cuscino” di Baudo accanto, non abbiamo quasi provato, pensavamo di fare tante gag che poi non abbiamo più fatto. Era tutto più spontaneo, ma faceva più paura. Stavolta sono felicissima, perché abbiamo provato tanto e questo dà più sicurezza».

Debutto assoluto all’Ariston, invece, per Pierfrancesco Favino che  – di fronte a una sala stampa gremita –  inizia subito a scherzare: «Non mi aspettavo questa atmosfera da Nazioni Unite. Già so che lunedì prossimo avrò nostalgia del Festival». Poi tornando serio aggiunge: «Stare su un palco fa parte della mia vita, anche se non su questo palco. È una cosa che dà tantissima adrenalina. Sono contento di affrontare questa sfida elettrizzante. Mi sto divertendo, spero di farlo fino alla fine».

Alice Castagneri (La Stampa)

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