Milano 6 Febbraio – La sicurezza a Milano, il tema prioritario. Le periferie abbandonate in balia del degrado e dell’abusivismo, conseguenza di un’amministrazione che sa solo parlare. E la gente, le tante persone vittime di soprusi e di arroganza, non sa a chi votarsi per avere giustizia, constatata l’incuria della Giunta Sala. Finalmente una proposta costruttiva per gli inquilini Aler. Riferisce Omnimilano “Servizi di vigilanza privata, composti da due pattuglie notturne con il compito di presidiare le zone più a rischio della città, in particolare il quartiere San Siro e Lorenteggio. E’ l’iniziativa che annuncia il presidente di Aler Milano Angelo Sala. “Le periferie di Milano negli ultimi anni sono state oggetto di continue occupazioni abusive, tollerate in modo inspiegabile da una politica forse troppo concentrata ad occuparsi del centro città – afferma -. Ricevo oggi una lettera da parte dell’impresa che si era aggiudicata l’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria dello stabile di via Civitali 30, a San Siro. Sono trascorsi due anni dall’affidamento e ancora oggi, a distanza di 24 mesi, lo stabile occupato abusivamente impedisce l’avvio dei lavori”. Così il presidente di Aler Milano, Angelo Sala. “Non sono serviti i tentativi di sgombero, né gli appelli alla collaborazione. E, mentre l’edificio continua ad essere in preda all’abusivismo, resta immobilizzato un milione di euro per riqualificare un intero stabile. Il danno è per gli inquilini onesti, per Aler e per tutta la città – prosegue -. Ma non solo, l’impresa scrive: “Devo elemosinare un mio diritto, perché la mia impresa ha urgente bisogno di iniziare i lavori, altrimenti rischia la chiusura dopo quasi 40 anni di attività”. E ancora: “L’unico ente che ha sempre dimostrato la ferma volontà di eseguire i lavori è l’Aler di Milano ma si trova nell’impossibilità di proseguire perché chi dovrebbe provvedere allo sgombero non esercita questa funzione”. A fronte di queste parole mi domando di chi sia la responsabilità in questo caso, come in molte altre situazioni simili – sottolinea Sala -. Noi, in ogni caso, continuiamo autonomamente ad individuare e percorrere possibili soluzioni per la sicurezza, seppure non sia di competenza di questa Azienda farlo e seppure si tratti di un tema che dovrebbe essere guardato e considerato secondo le diverse competenze di ciascuno dei soggetti chiamati a rispondere. Ma non ci fermiamo: da oggi – spiega – è partito un nuovo servizio dedicato alla sicurezza nelle periferie. Per supportare il gruppo Aler dedicato alla tutela del patrimonio, composto da 20 dipendenti, in azione 24 ore su 24, l’Azienda ha adottato un sistema integrativo di vigilanza privata, composto da due pattuglie notturne con il compito di presidiare le zone più a rischio della città (con particolare attenzione, ad esempio al quartiere San Siro e Lorenteggio). Da un lato auspico che, attraverso un’azione di ronda serale, le pattuglie e gli uomini in divisa fungano da deterrente per i malintenzionati occupanti abusivi. Dall’altro, a livello operativo, le squadre di vigilanza saranno pronte ad agire in supporto agli ispettori di Aler per entrare in azione in tempo reale, nel tentativo di respingere la tentata occupazione in corso. Questa iniziativa si aggiunge all’attività no-stop degli ispettori di Aler, che – ricordo – sono dipendenti ordinari dedicati a questo lavoro per loro attitudine e non perché in possesso di autorità straordinarie per agire nei confronti degli occupanti. Si somma alle 500 telecamere di videosorveglianza già installate in 11 quartieri della città (Testi, Cascina Anna, Zama Salomone, Mazzini, Alzaia Pavese, Crescenzago, Solari, Genova, San Siro, Torrazza – via Bolla, Baggio-via Quarti) e alle altre 100 previste in altre 5 zone. Si aggiunge infine ai 200 impianti di allarme inseriti in altrettanti alloggi.
L’impegno di Aler non si ferma, procede spedito, ma chiedo ancora uno sforzo importante di collaborazione tra Istituzioni, insieme a una politica che chiarisca i ruoli dei soggetti coinvolti e responsabilizzi chi ha il dovere e la competenza per occuparsi di welfare e per iniziare a risolvere un caso tra tutti, quello di via Civitali 30, come simbolo di un rinnovato impegno. Solo rispondendo seriamente sul tema delle politiche sociali, sarà possibile affrontare e risolvere realmente i problemi delle periferie senza imputare ad Aler colpe e responsabilità che non ha”.
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