Nasce un piano per evitare schianti. Il caso degli alberi «ingannevoli» negli edifici di via Monti Sabini
Milano 8 Febbraio – Il nuovo negozio Apple nel centro di Chicago ha deciso di spegnere le sue luci notturne, perché la facciata di vetro dello stabile era diventata una trappola per i migratori. La morte contro vetrate è uno dei più grandi problemi di protezione degli uccelli. E a Milano nasce un’alleanza tra naturalisti e progettisti. In città, «il caso più grave riscontrato di collisioni è in via Monti Sabini, zona Ripamonti — spiega il naturalista Guido Pinoli — dove dalla fine dell’estate al tardo autunno decine di piccoli insettivori, dal luì piccolo alla balia nera, dal regolo al florrancino al pettirosso, hanno fatto una brutta fine per lo schianto contro un edificio a vetri riflettenti in grado di riproporre fedelmente l’immagine di alberi da frutto».
Gli uccelli non riconoscono il vetro come un ostacolo. Autunno e primavera sono i momenti più critici, perché gli uccelli migrano o rientrano in città dopo l’inverno. Molte le cause di collisione. La trasparenza: un uccello vede attraverso una facciata di vetro un albero, il cielo o un paesaggio che lo attira e si dirige verso questi obiettivi con un volo diretto colpendo la lastra. I riflessi; se sull’edificio si specchia un parco, all’uccello sembrerà di vedere un attraente spazio vitale senza rendersi conto che è una immagine riflessa. Infine la luce: i migratori notturni, che si orientano almeno in parte seguendo le stelle, sono attirati dalle luci e possono perdere l’orientamento deviando dalla loro rotta. II garante degli animali Gustavo Gandini invita i cittadini milanesi a segnalare situazioni di collisioni contro vetrate / edifici alla email: sbgv.garanteanimali@comune.milano.it. E aggiunge che «il nuovo Regolamento per la Tutela e il benessere degli Animali, in fase di avanzata stesura, includerà norme da rispettare per metter fine a gravi situazioni di collisioni». In città stanno sorgendo «molti edifici con superfici trasparenti o riflettenti e, senza attenzione progettuale al rischio di collisioni, potrebbero moltiplicarsi i casi», aggiunge Pinoli. Anche la creazione di «serre vetrate» nei ristoranti o la presenza di vetri riflettenti attorno ai giardini interni ai palazzi «può costituire un rischio». A raccogliere l’appello è l’architetto Cino Zucchi: «Il manuale Bird Friendly Building Design pubblicato dalla American Bird Conservancy esamina in dettaglio possibili soluzioni al problema. Un’architettura capace di proteggere gli animali al pari degli uomini è possibile».
Paola D’Amico pdamico@corriere.it
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