E’ giusto sperarci. È bello sperarci. È corretto provarci. Ma la sospensiva? La sospensiva sul trasferimento la perderemo, e non aiuterà di molto lo sforzo complessivo. Anzi potrebbe persino ostacolarlo. Un passo indietro, con l’aiuto di Repubblica:
Il Comune di Milano ha presentato alla Corte di giustizia Ue la richiesta per sospendere il trasferimento dell’Ema da Londra ad Amsterdam. E’ stato infatti presentato, oltre al ricorso principale, anche un ulteriore procedimento, detto sommario, motivato dall’urgenza della situazione e per prevenire un danno grave e irreparabile a una delle parti.
E’ quanto emerge dalla Corte. I tempi di decisione della Corte in questo tipo di procedimento sono di norma molto più rapidi di quelli per le procedure ordinarie.
[…] “Mi pare che ogni giorno i dubbi aumentino rispetto alla proposta degli olandesi – aggiunge Sala – . Certamente, lo dico senza rischio di smentita, non sono stati molto coretti perché hanno lasciato intendere che la soluzione transitoria sarebbe stata sufficiente per le esigenze di Ema. In questo momento – ha concluso – non è un problema di lamentarci, nè di frignare perché siamo stati quelli penalizzati al sorteggio, è il momento di combattere. Ci credo ancora molto”.
Considerazione preliminare: dire che siamo stati penalizzati dal sorteggio è puerile, ha ragione Sala. È una regola che abbiamo liberamente accettato. E che era stupida anche quando siamo entrati in gara. Non è peggiorata col tempo. Solo che, evidentemente, contavamo di non arrivarci. E se siamo arrivati sin là, Sala dovrebbe imputarlo al nostro ineffabile ministro degli Esteri ed alla sua petalosità. La sede non era pronta e gli Olandesi sostengono che si sapesse. Noi ribattiamo che è falso e che se gli consentono di mettere su quella provvisoria, poi si terranno tutto. A parte che non è vero, la nostra litigiosità non è che aiuti. Queste cose, ancora una volta, non si risolvono in tribunale, ma nelle felpate sale della diplomazia. Ora, capisco che la fiducia nella nostra forza in quei corridoi non è altissima, ed a buon diritto visti i precedenti. Ma metterci a fare ostruzionismo non migliorerà la nostra credibilità. E no, non è il momento di combattere, ma quello di trattare. Il ricorso è giusto, non ci si presenta mai alla trattativa disarmati. L’ostruzionismo è sbagliato perché impedisce agli altri di sedercisi a quel tavolo. E non è quello che vogliamo, vero? Noi vogliamo l’Ema, ma se andiamo al tutto per tutto perderemo. Perché abbiamo già perso, i paesi del Nord ci stanno punendo per le spacconate di Renzi. Non vinci con l’arroganza, ma dimostrando di essere effettivamente il migliore…
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,