Raffica di masselli irregolari altissimo il rischio incidenti. Fi: più manutenzione
Milano 8 Febbraio – Mancano solo le bandierine colorate per delimitare il tracciato e i tifosi a bordo strada. Poi, via Lodovico il Moro avrebbe poco da invidiare a tante piste di motocross. Perché rimanere in sella, lungo quest’arteria che costeggia la sponda del Naviglio Grande, è un miracolo. Tra pezzi di pavé che non ci sono più, masselli irregolari e buche, le cadute sono dietro l’angolo. Negli oltre 3 chilometri di via Lodovico il Moro, non c’è mezzo metro quadro di strada che si salva: dal tratto che si trova sotto il cavalcavia di via Cassala fino a Buccinasco è tutta una corsa a ostacoli.
La pressione dei tram della linea 2 sui binari ha creato delle dune di pavé in mezzo alla carreggiata e degli avvallamenti ai lati. In alcuni punti, dove sono “saltati” i masselli, le pozzanghere diventano “killer”. Letali, sia per le sospensioni e la carrozzeria delle auto sia per l’equilibrio di chi viaggia in moto o in sella a una bicicletta. Ma i blocchi irregolari di pavé non sono da meno. Il dislivello lo si vede camminando lungo il marciapiede, ma non al volante. Un paio di centimetri di vuoto tra un massello e l’altro che producono fastidiose vibrazioni e rischiano far perder il controllo dei mezzi, soprattutto a chi guida sulle 2 ruote. Oltre al pericolo di bucare le gomme se si va a sbattere sugli spigoli dei lastroni fuori posto. Ma i problemi non mancano nemmeno ai lati della carreggiata, dove la pendenza rispetto al centro – se piove – si traduce in vere e proprie piscine. Per cui, quando si deve attraversare sulle strisce o recuperare l’auto parcheggiata, diventa difficile evitare di bagnarsi. Per non parlare delle porzioni di strada attorno i tombini. Anche qui i masselli sono sconnessi e il manto è da brividi. In ogni caso, finito il pavé non finiscono i problemi. Sia verso Ripa di Porta Ticinese che verso via Vigevanese in direzione Buccinasco, le crepe nell’asfalto a destra e a sinistra dei binari del tram si susseguono senza sosta. E le toppe messe alle buche lasciano il tempo che trovano.
«Ormai gli investimenti per mettere a posto il pavé sono sempre meno. Il centrosinistra destina tutti i soldi alle piste ciclabili, che servono a poco, senza provvedere alla sistemazione delle strade. Questi sassoni esportati rappresentano un pericolo per moto, biciclette e auto, che possono sfaciarsi a causa delle buche. Teniamo conto, poi, che il pavé di via Lodovico il Moro è stato posato da non molto tempo», spiega Fabrizio De Pasquale, consigliere comunale di Fi. Drastica, invece, la soluzione proposta dal gruppo della Lega del Municipio 6, per voce di Carlo Goldoni: «Da anni, chiediamo al Comune che il pavé venga tolto per far posto all’asfalto, a eccezione del tratto all’altezza della chiesa di San Cristoforo per motivi storici. Purtroppo, però, Palazzo Marino non trova i soldi per fare questa operazione, così come non ne trova per mettere in sicurezza gli attraversamenti pedonali vicini alle scuole». O U,,’immaginc dell’asfalto disconnesso di nia Lodovico.
Massimo Sanvito (Libero)
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