Qualità della vita in calo nella zona sud. Sicurezza, manutenzione strade e integrazione i capitoli negativi
Milano 12 Febbraio – La mappa dello scontento abbraccia le periferie a sud della città. Dal Gratosoglio-Ticinello, questa volta in testa alla classifica dei quartieri con i giudizi relativamente più bassi sulla qualità della vita, passando la direttrice Scalo Romana-Lodi-Corvetto che sale al terzo posto del podio negativo; da Ripamonti-Stadera, il quarto peggior gradino, fino a Rogoredo e Santa Giulia ancora tra le dieci zone meno soddisfatte. È da lì che, sin dal 2016, si erano alzate le voci di disagio maggiore. Ed è ancora lì che, in modo graduale ma costante, la parabola ha continuato a scendere. Segnali per la giunta che ha promesso di curarli, i margini. In una Milano in cui, però, dicono i suoi abitanti, si vive complessivamente bene. Ma che vede anche scendere lievemente le sensazioni positive su singoli capitoli come «sicurezza», «integrazione degli immigrati».
Per riaggiornare la loro fotografia in movimento i 180 studenti di Scienze politiche della Statale (il corso è quello di Metodologia della ricerca sociale) coordinati dal docente di Sociologia politica Paolo Natale, sono tornati nei 40 quartieri in cui, durante la campagna per le Comunali del 2016, il centrosinistra aveva suddiviso Milano. Lo avevano fatto nell’autunno di due anni fa, pochi mesi dopo la vittoria di Beppe Sala, poi nel 2017, a un anno di vita della giunta. Adesso, arriva il terzo passaggio. Un’analisi con 982 interviste ai residenti delle diverse zone e i responsi poi riaggregati in quattro aree: centro, semicentro, periferia nord e quella sud. Da cui, appunto, arriva il messaggio.
L’indagine si chiama OsservaMi e permettere di misurare la temperatura del rapporto tra i milanesi e la fetta di città in cui abitano. Il voto per la qualità della vita complessivo rimane elevato: siamo all’81 per cento di voti oltre la sufficienza, lo stesso livello del 2017. Si va dal 91 per cento delle promozioni in centro fino all’83 della fascia di mezzo (qui si avverte un miglioramento rispetto al precedente 77). Lo stesso gradimento raggiunto anche nella periferia nord, dove si assiste a una piccola risalita. A non fermarsi sembra essere il calo tra gli abitanti della periferia sud: qui, la soddisfazione era al 78 per cento due anni fa; è diventata il 77 nel 2017; è ulteriormente calata al 75. Una spiegazione la fornisce Natale: «Gli annunci iniziali di un’attenzione ai problemi delle periferie aveva alzato anche l’asticella delle aspettative. Probabilmente Palazzo Marino ora dovrebbe mettere in cantiere o comunicare in modo più visibile i cambiamenti promessi». Non solo. È sempre a queste latitudini che viene raccolto il numero di risposte positive relativamente più basse su aspetti come la sicurezza (il livello di soddisfazione era al 55 per cento, è al 53), la sporcizia (dal 56 al 41), la manutenzione delle strade (dal 45 al 35) o l’integrazione dei migranti (dal 39 al 35). Sono anche gli stessi fronti su cui, annota Natale, «abbiamo assistito a un lieve arretramento generale, dai 3 ai 5 punti in meno, rispetto allo scorso anno. Su un aspetto già positivo come il funzionamento degli uffici pubblici, invece, c’è stata un’ulteriore crescita complessiva che gli fa raggiungere l’elevatissima soddisfazione per il trasporto pubblico».
Dati che vanno incrociati con altri. Questa volta, è stata aggiunta una domanda: «Su quali aspetti il sindaco si sta impegnando maggiormente? E su quali dovrebbe impegnarsi di più, nei prossimi anni?». Tra le cose già fatte, spicca la «valorizzazione di Milano» e il «dinamismo sociale e culturale». Il segno che l’impegno per lucidare l’immagine internazionale ha colpito nel segno. È la nuova Milano, che va. Ma tra i punti da aggredire con più decisione, ci sono periferie e sicurezza. La prossima analisi sarà a maggio. A quasi due anni dall’inizio del viaggio.
Alessia Gallione (Repubblica)
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Buonasera, sinceramente non riesco a capire la mappatura di questa ricerca. “Ticinello” non è un quartiere, ma la denominazione di un Parco Agricolo Urbano, 90 ettari di verde che hanno come confine sud la via Selvanesco, a nord del Gratosoglio e neanche in contiguità, visto che arrivando dal centro città il Parco del Ticinello è a sinistra di via dei Missaglia e decisamente più a sud, e a destra della via dei Missaglia , si trova i quartiere del Gratosoglio. Il Parco del Ticinello è un polmone verde e agricolo, una grande risorsa per le periferia sud e non certo un’area degradata, non mi risulta che sia mai successo nulla al suo interno. Altra accoppiata che non capisco è Ripamonti-Stadera, quartieri parecchio distanti e che fanno addirittura parte di due diverse circoscrizioni municipali. Insomma, realtà molto eterogenee, sia le prime che le seconde, non riesco a capire su quali basi sono state accorpate. Vi sarei grata se voleste fornirmi un chiarimento, cordiali saluti
Marina De Lorenzo info sul Parco del Ticinello http://www.parcoticinello.it