La struttura è presidiata da stranieri che chiedono soldi e rubano materiale Sgomberati a luglio, sono già tornati
Milano 12 Febbraio – Le sentinelle aspettano sull’altro lato del marciapiede, appoggiate alla recinzione del Mediaworld, di fronte alla ricicleria Amsa di piazzale delle Milizie. Due uomini restano fissi tutta la giornata, mentre le donne e i ragazzini fanno avanti e indietro da via Pesto. E appena un’auto punta il cancello della piattaforma ecologica parte l’assalto. Lo schema è sempre lo stesso: i nomadi bussano al finestrino e si fanno aprire il portabagagli per cercare qualche oggetto ancora buono da rivendere o riutilizzareare. «Chiedono anche soldi…», spiegano i residenti.
Con le assi di legno che i cittadini vorrebbero smaltire, ad esempio, i rom stanno costruendo una baraccopoli abusiva un centinaio di metri più avanti, sotto la massicciata dove sferragliano i treni diretti. A pochi passi dall’ex casa cantoniera e dalla bella chiesetta di San Cristoforo sulla sponda del Naviglio Grande, sono una decina le persone al lavoro. Il rumore dei martelli che fissano le “fondamenta” delle nuove dimore nel terreno si sente già prima di attraversare i binari. Qualche baracca è già in piedi, tra le sterpaglie, e ci sono persino delle tende da campeggio. Il villaggio sta prendendo forma. Mentre tutto attorno, a lato della ferrovia e sul marciapiede di via Pesto, ci sono gli scarti del materiale sottratto alla discarica. Pezzi di metallo, vecchi mobili, brandelli di legno. Per non parlare dei cumuli di degrado che ci sono appena fuori dalla ricicleria, dove i nomadi cannibalizzano i rifiuti e abbandonano quello che non gli serve.
Chi abita da queste parti, tra via Savona e via Tortona, è esasperato. Le mamme che vanno a prendere i figli alla Canottieri hanno smesso di andarci a piedi e sono obbligate a mettersi al volante anche per fare poche centinaia di metri. «Abbiamo paura. Perché nessuno fa niente? Basterebbe mettere una telecamera davanti all’ingresso della discarica e dei cartelli per intimare a chi viene a scaricare di rivolgersi solo al personale autorizzato. I vigili passano, ma appena se ne vanno ritorna tutto come prima», spiega una signora. Quando cala il buio, poi, in queste stradine di periferie (ma non troppo) scatta il coprifuoco. «C’è gente che dorme nelle macchine e qualcuno forse anche nel retro della ricicleria. A luglio li avevano sgomberati, ma ora gli occupanti sono già tornati. Una situazione indecente».
All’attacco Silvia Sardone, consigliere comunale di Fi: «Lo spettacolo intorno alla ricicleria Amsa è veramente squallido. I rom hanno ormai preso possesso dell’area. Non è accettabile che persino la raccolta differenziata diventi strumento per commerci illegali. Inoltre stanno aumentando anche i furti, la baraccopoli in costruzione va assolutamente bloccata».
SCENE DI ORDINARIO DEGRADO CITTADINO – A sinistra un rom presidia l’ingresso della discarica dell’Amsa: cercano materiale di riciclo e chiedono soldi.
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Ancora una volta assistiamo al degrado della nostra città. In due anni trovo che la situazione è molto peggiorata.
Ci sono rifiuti ovunque, abbandonati da cittadini maleducati e incivili!
Mi chiedo che cosa pensi di fare l’amministrazione comunale!
E’ questa la Milano proiettata verso il futuro di cui i nostri amministratori si vantano?
Da milanese mi dispiaccio e mi vergogno.