Si narra che Luigi Sedicesimo, poco prima di venire ghigliottinato, abbia urlato che Jacque de Molay, ultimo Gran Maestro dei templari, avesse alla fine vinto. Si riferiva al suo avo, Filippo il Bello, che l’aveva fatto bruciare, sul rogo. È, probabilmente, una manipolazione, ma è bello pensarlo. Ecco, in queste ore è altrettanto poetico pensare che Di Maio, alias Giggino, in queste ore stia pensando fortissimamente agli scontrini del già Sindaco di Roma, Marino. Che loro fecero cadere per una cena mal rendicontata. E che oggi perseguita, come un fantasma, il MoVimento nell’ora più nera: quella in cui i fantasmi di un passato che si credeva sepolto riemergono con prepotenza a perseguitare i loro carnefici. Sì, perché lo scandalo dei falsi rimborsi è qualcosa di più di un inconveniente elettorale. È il peccato originale dei ragazzi fantastici cantati da Grillo. Loro erano incompetenti, magari, ma onesti. Inesperti, ma onesti. Ingenui, ma onesti. Ecco, oggi, su quell’onesti potremmo discutere. E quella discussione potrebbe far crollare tutto. I fatti sono ormai noti, ma non si fermano a qualche bonifico ritirato. Si estendono, tentacolari, da Roma a Bruxelles, dove oggi il capo missione Borrelli, socio di Rousseau, ha cambiato gruppo. Per “motivi di salute”. Sarà forse stanco di rodersi il fegato per quello che sta succedendo. E dall’Europa tornano a casa, con il Senatore Giarrusso che se la prende col bancario malinquente che gli ha sbagliato il bonifico, mannagg’allui. E giù, giù nel vortice di ritardi e spese inverosimili. Tipo i 7 mila euro di Giggino, con cui avrebbe potuto comprare una cartoleria, più che della cancelleria.
Dicevo, è la maledizione degli scontrini. Il feticcio simbolico dell’onestà Grillina. Un’onestà stracciona, che non toccava una virgola del disastro economico Italiano, ma che rientrava in una dimensione casalinga che la persona comune poteva comprendere. Dovevano restituire uno stipendio al mese, tanto per mettere un po’ di perline sotto al naso degli ingenui. Questo, almeno era il piano. Qualcosa, però è andato dannatamente storto. Probabilmente, peraltro, non si è trattato di avidità. Solo di stanchezza. Un pauperismo stupido, inutile, mentre il mutuo da pagare si mangiava tutto. E per chi? Per gente che al prossimo giro ti avrebbe scartato come un vecchio modello di cellulare? Qualcuno ha ceduto. E non credo siano i peggiori. Sono solo i più umani. I meno disumanamente leali ad un principio di tirannia. Eppure sono un problema, perché mettono in discussione le sacre scritture. Quindi vanno epurati, come eretici. Ma è tardi, troppo tardi. Nelle liste restano e saranno eletti. Così il Movimento si candida a perdere almeno una decina di Parlamentari nel primo mese. E tutto per una manciata di scontrini. Chissà che starà pensando Marino. Sarebbe bello chiederglielo. Se mi date il numero lo porto fuori a bere. Ma, per evitare i problemi, stavolta offro io. Non si sa mai, magari un giorno quello scontrino potrebbe servire…
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,