L’ufficializzazione dovrebbe arrivare per la metà di marzo.
Milano 25 Febbraio – PER I PIANI di riqualificazione del Portello potrebbe davvero essere la volta buona dopo due anni trascorsi invano tra progetti annuciati, progetti clamorosamente smentiti e scontri a colpi di carte bollate. La seconda vita del padiglione fieristico 1-2 sembra proprio potersi scrivere con sole tre lettere: Rai. Riunitosi giovedì, il consiglio d’amministrazione dell’emittente pubblica ha sancito che la sede migliore per i futuri studi milanesi è il vecchio polo espositivo. Non c’è ancora alcuna decisione presa né formalizzata, meglio sottolinearlo. Ma dalla Rai si ammette che il Portello è location che vanta le caratteristiche migliori rispetto alle altre 6 offerte tramite bando, tra le quali quelle messa a disposizione da Coima e da Telelombardia. E, aspetto non secondario, che la decisione sarà assunta in tempi brevi, entro la metà di marzo.
NEL DETTAGLIO, il padiglione 1-2 è vicino alla sede Rai di corso Sempione e, secondo punto di forza, ha la metratura necessaria per ospitare gli studi televisivi. Nell’avviso pubblico lanciato ad ottobre, la Rai ha chiesto spazi che oscillino da un minimo di 16mila ad un massimo di ventimila metri quadrati per ricavarvi 6 studi televisivi: uno di grandi dimensioni, 3 di media dimensione e due più piccoli. Il bando si è reso necessario perché alla fine del 2018 scadrà il contratto di affitto per gli spazi attualmente occupati dall’emittente pubblica in via Mecenate. La televisione pubblica chiede che gli spazi siano utilizzabili già dal 31 dicembre 2018. Difficile che questa condizione possa essere soddisfatta da Fondazione Fiera, proprietaria della struttura, ma da viale Mazzini, sede romana della Rai, sussurrano a mezza bocca che la scadenza del 31 dicembre 2018 non è un cappio, che una certa flessibilità è possibile, che non si tratta — per dirla tutta — di un elemento che può indurre a cambiare i piani e le preferenze. L’arrivo della Rai sarebbe, per il Portello, una svolta non da poco. La gara per la riqualificazione del padiglione espositivo è stata chiusa ormai 2 anni fa ma ad oggi nulla si è mosso, l’edificio versa in stato di abbandono. In origine sembrava dovesse ospitare il nuovo stadio del Milan ma il club fece una clamorosa retromarcia. A quel punto sembrava si potesse sposare il progetto Milano Alta del gruppo Vitalia, uno scenario naufragato in tribunale. L’auspicio è che ora ci sia due senza tre.
Giambattista Anastasio (Il Giorno)
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