Ministra Fedeli «Avviato procedimento disciplinare» per la prof che insultava i poliziotti

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Milano 2 Marzo – Avviato un procedimento disciplinare per la prof anti poliziotti. La donna, Lavinia Flavia Cassaro, in prima linea negli scontri di piazza a Torino tra antifascisti e Casapound è stata filmata mentre urlava alle forze dell’ordine schierate in strada: «Vigliacchi, mi fate schifo, dovete morire». Intervistata da Angelo Macchiavello di «Matrix» ha poi ribadito: «Sì, ho detto quelle parole perché loro stanno proteggendo i fascisti, e perché un giorno potrei trovarmi fucile in mano a combattere contro questi individui».

Interviene la ministra Fedeli

«È inaccettabile ascoltare dalla voce di una docente parole di odio e di violenza contro le forze dell’ordine – ha spiegato la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli – Il rispetto per chi serve lo Stato, per chi, come quella sera a Torino, stava compiendo il proprio dovere per garantire la sicurezza dei cittadini, è sempre dovuto. Sempre e da chiunque. E a maggior ragione da una insegnante, il cui ruolo è non solo quello di trasmettere nuovi saperi e nuove competenze, ma anche quello di educare le nuove generazioni ai valori della legalità, del rispetto reciproco, della convivenza democratica».

Avviato procedimento disciplinare

«È quindi doppiamente inaccettabile che una insegnante inveisca con parole di odio proprio contro quelle forze dell’ordine che sono una parte fondamentale della nostra istituzione democratica, che quotidianamente svolgono una funzione fondamentale nel Paese a presidio democratico della vita di tutti noi – aggiunge Fedeli -. Per questo motivo il Miur, appena avuta segnalazione di quanto avvenuto, è intervenuto attraverso l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte, che dopo aver svolto i necessari approfondimenti, mi ha informato che in data odierna è stato avviato un procedimento disciplinare».

I genitori dei suoi alunni: metodi educativi aggressivi

Ma già prima degli insulti pronunciati durante il corteo, tra i genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci, periferia nord della città di Torino dove la Cassaro insegna, si faceva avanti un malcontento sui metodi educativi giudicati troppo aggressivi. Soprattutto in queste ultime settimane. Un gruppo di genitori della classe seconda B, la sua classe, avrebbe chiesto e ottenuto dal preside un incontro con la maestra per lamentarsi delle sue sfuriate con i bambini che tornavano a casa impauriti e della sua «facilità nel perdere la pazienza».

 La prof: non mi vergogno della sana rabbia

Intanto la docente, in un lungo post su Facebook dà la sua versione dei fatti e risponde all’ex premier Matteo Renzi che durante la trasmissione Matrix ne ha chiesto il licenziamento. «E lei caro Matteo, ancora si affanna per cercare di sembrare un sincero democratico di sinistra? – scrive la prof – Licenziamento immediato per un’insegnante (antifascista) giustamente delusa dal proprio sistema statale, per il vilipendio quotidiano che viene praticato, ogni giorno, nei confronti della nostra Costituzione e per le connivenze, tra la politica istituzionale e l’incalzare dell’ideologia, ma soprattutto delle pratiche fasciste in questo paese… E non solo». Non c’è spazio per il pentimento nelle parole di Lavinia Flavia Cassaro che aggiunge: «Un’insegnante deve essere valutata per la passione, l’amore e la cura che mette nel proprio lavoro e verso i propri studenti e studentesse. A me queste cose, di certo, non mancano». E ancora: «Non mi vergogno della sana rabbia (…) è la mia etica che m’impedisce di stare ferma a guardare lo sfacelo culturale ed umano che cresce smisuratamente intorno a me». Solidarietà alla prof arriva invece dagli antifascisti di «Infoaut»: «Così è il belpaese. Un ministro può dire che «Cucchi se l’è cercata». Un senatore può dire che una ragazza molestata dalla polizia dice bugie. Mentre se una manifestante, che di mestiere fa l’insegnate, di fronte alle cariche dei poliziotti insulta gli stessi, va licenziata».

Valeria Catalano e Paolo Coccorese (Corriere)

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