Milano 6 Marzo – Il centro di Milano, come da diversi anni, si conferma “roccaforte” del centrosinistra anche alle elezioni politiche del 4 marzo 2018. Con poche sezioni ancora da scrutinare e risultati ormai acquisiti in tutti i collegi uninominali di Camera e Senato, in città, il centrosinistra riesce ad eleggere i suoi deputati e senatori in centro e nel semicentro, mentre le periferie sono appannaggio (anche netto) del centrodestra. Sempre staccato, in città, il Movimento 5 Stelle, che però riesce a insidiare il centrosinistra per il secondo posto in alcuni collegi della provincia.
Collegi uninominali
Alla Camera, il centrosinistra vince a Milano nei collegi 1, 2 e 3, ovvero nel centro storico, a Città Studi-Porta Venezia e a San Siro-Navigli, rispettivamente con Bruno Tabacci (+Europa), Lia Quartapelle (Pd) e Mattia Mor (Pd). Opposto il risultato nei collegi 4 e 5: nel collegio 4, periferia sud ed est, è netta la vittoria di Federica Zanella (Forza Italia), nel collegio 5 (periferia ovest e nord-ovest) quella di Igor Iezzi (Lega). Infine, a Milano-Sesto (che include alcuni quartieri della periferia nord di Milano), “trionfa” il forzista Guido Della Frera.
Al Senato, il centrosinistra si aggiudica il collegio centrale (corrispondente ai collegi 1 e 2 della Camera), dove elegge l’ex condirettore di Repubblica Tommaso Cerno (Pd), mentre nel collegio delle perifere sud ed est e di San Siro-Navigli (corrispondente ai collegi 3 e 4 della Camera) vince Maria Cristina Cantù (Lega). Débacle del centrosinistra nel collegio senatoriale di Legnano che include anche il territorio del collegio 5 di Milano della Camera, dove Salvatore Sciascia (Forza Italia) sconfigge nettamente Marco Perduca.
Risultati nel proporzionale (Camera)
Nel proporzionale, alla Camera, Milano è inclusa in un unico collegio (Lombardia 1-03), eccetto i quartieri della periferia nord inclusi in Lombardia 1-02 insieme a molti Comuni delle province di Milano e Monza-Brianza. In città (quindi in Lombardia 1-03), il Partito Democratico è il primo partito con quasi il 27% dei consensi, mentre il Movimento 5 Stelle è il secondo partito (oltre il 17%). Poi la Lega (che si ferma poco sotto il 17%) e Forza Italia (al 15,5%).
A livello di coalizioni, la prima è (per poche migliaia di voti) quella di centrodestra, con il 37,53%, mentre il centrosinistra si ferma al 36,6%. Con oltre l’8% dei consensi, +Europa con Emma Bonino è il quinto partito in città, staccando nettamente Liberi e Uguali che deve accontentarsi di quasi la metà dei voti (4,3%). Fratelli d’Italia è quasi al 4,5%. I centristi di Noi con l’Italia (area Lupi-Formigoni, nel centrodestra) sono di poco sopra l’1%, mentre i centristi nel centrosinistra (area Lorenzin) sono sotto lo 0,5%, ma è deludente anche la lista Insieme (socialisti e verdi) con meno dell’1%. Potere al Popolo (area comunista e sinistra radicale) è all’1,32%, tutte le altre liste sono sotto l’1% dei voti.
Risultati nel proporzionale (Senato)
Al Senato, nel proporzionale, il discorso cambia leggermente se si prende a riferimento il collegio plurinominale Lombardia 04, che comprende anche il Legnanese, il Magentino, l’Abbiatense e il sud Milano. Resta primo partito il Pd con oltre il 24%, poi Lega e 5 Stelle praticamente pari (21,2% e 21,1%, ma con alcune sezioni da scrutinare) e Forza Italia staccata al 14,6%. +Europa con Emma Bonino è al 5,5%, Fdi sopra il 4%, Liberi e Uguali al 3,6%. Di poco sopra l’1% Potere al Popolo e Noi con l’Italia, marginali la lista di Beatrice Lorenzin e Insieme.
A livello di coalizioni, la prima è, nettamente, il centrodestra con oltre il 40%, poi il centrosinistra con il 31% e infine il Movimento 5 Stelle con oltre il 21%. (MilanoToday)
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Forse ora l’inconsapevole Sala, inconsapevole perché nemmeno lui ha ancora capito come ha fatto da destrorso a finire sindaco a Milano per conto della sinistra radical chic, inizierà a domandarsi come potrà cominciare a lavorare anche per i municipi periferici della città. Se lo domanderà perché fino ad oggi il problema proprio non se lo era mai posto visto lo stato di abbandono delle periferie stesse e dei migranti completamente abbandonati alla stato brado. Da cittadino milanese da sempre il voto di “incoraggiamento” per la sua amministrazione: INCLASSIFICABILE meno meno per la totale assenza del sindaco e della sua giunta verso i poveri italiani e i municipi periferici di Milano.