Milano 7 Marzo – «I parchi sono punti di aggregazione per i giovani». Così, anche le aree verdi possono essere incluse nell’elenco di luoghi sensibili da cui le sale gioco devono rispettare una certa distanza. Lo ha stabilito il Tar della Lombardia con una sentenza che respinge il ricorso presentato da una società titolare di una sala di videolottery contro un Comune del varesino. La società aveva chiesto l’annullamento del regolamento di Caronno Pertusella che impone che ci siano almeno 500 metri di distanza tra slot machine e video poker e i luoghi sensibili individuati nell’ordinanza. Le critiche si erano concentrate sull’ampliamento, rispetto alla legge regionale, dei punti da tutelare. Non solo luoghi come scuole, chiese e moschee, impianti sportivi, strutture residenziali, oratori. Ma anche i parchi giochi. Una scelta legittima per il Tribunale amministrativo, perché «possono essere sicuramente qualificati come luoghi di aggregazione giovanile», perché normalmente deputati allo svago e al tempo libero di tutti i cittadini «e, quindi, anche di quelli più giovani». La decisione del Comune di Caronno Pertusella, prosegue la sentenza, «non può dunque ritenersi sbagliata in relazione agli obiettivi stabiliti in materia a livello regionale». La legge è stata infatti approvata dal Pirellone per combattere il fenomeno dilagante, anche fra i ragazzini, della ludopatia. Secondo i dati dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, solo a Milano nel 2016 il valore delle giocate ha toccato quota un miliardo e 400mila euro, anche grazie alle presenza di 7.759 apparecchi nel territorio comunale. I giudici amministrativi ricordano infine come l’indicazione di distanze minime dai luoghi sensibili «rientra nelle materie di legislazione concorrente tra Stato e Regioni», perché finalizzata alla tutela della salute. Dunque, conclude il Tar, «va escluso che il Comune abbia interferito con le competenze statali in materiadi pianificazione della collocazione dei punti della rete fisica di raccolta dei giochi». (Repubblica)
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