Milano 9 Marzo – Caro periferico come me, la battaglia sarà lunga e combattuta. E per tre anni ancora tutte le parole di pseudo attenzione di Sala e compagnia avranno il senso di un’illusione vuota. Il Pd si sfascia, crolla come un castello di carta, ma Milano issa ancora la bandiera rossa. Le motivazioni sono state spiegate benissimo dal Direttore due giorni fa, ma per chi è periferico e va a votare e boccia sonoramente questa amministrazione, fa rabbia che esista un manipolo di privilegiati che sia determinante per la vittoria, alla faccia dei periferici che soffrono. La verità è che i periferici intesi come uomini, donne, pensionati, disoccupati ecc. sono diventati zavorra, fanno parte del degrado ambientale..ma sì, vestiti come cinquant’anni fa, con le mani callose, la faccia stravolta dalla preoccupazione, il silenzio della rassegnazione, le case monotone e grigie, lo spaccio, la sporcizia, l’illegalità fanno parte di una Milano di serie C da dimenticare. Lontana anni luce dalla bomboniera radical chic del centro, tutta luccichii, con gli abiti firmatissimi, i grattacieli fioriti, il sorriso di chi ha le tasche piene.
Sala è felice della bandiera rossa, anzi vuole esportare il modello Milano in Italia, per risollevare il PD, per essere magari anche, domani, il nuovo premier. Milano come trampolino di lancio, come inizio di una fulgida carriera. Gli stessi sentimenti di Pisapia. Caro periferico, nella superficialità di visione dell’uomo Sala, i tuoi problemi sono inesistenti, tanto vince ugualmente con i suoi tre gatti profumati di Chanel e vestiti Prada.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano