I Gunners espugnano San Siro. Sconfitta pesante per il Diavolo.

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Milan-Arsenal 0-2

Milano 9 Marzo – Ci si aspettava un altro Arsenal e soprattutto un altro Milan, un Arsenal che arrivava da un pessimo ruolino di marcia faceva pensare ad una squadra meno arrembante, al contrario il Milan che veniva da una lunga striscia positiva partita addirittura a dicembre, lasciava intendere che se la sarebbe giocata alla grande.
La partita di andata ha invece annunciato che i Gunners, nonostante le difficoltà di quest’anno, sono ancora una squadra di livello superiore rispetto a questo Milan, con un Ozil in versione extraterrestre nel primo tempo. Il turco di Germania dispensa calcio, delizia i palati fini a suon di tunnel e pesca sempre di prima in verticale i compagni più liberi col suo solito radar incorporato.
Non sarà l’Arsenal di qualche anno fa ma agli inglesi basta un tempo per vincere la partita, due gol e una marea di occasioni create, il Milan potrebbe fare male rispondendo colpo su colpo, perché i Gunners dietro concedono qualcosa ma i rossoneri non trovano mai la porta.
A differenza del Milan che non riesce a sfruttare gli errori della retroguardia di Wenger, l’Arsenal va a nozze con le uscite sbagliate dai rossoneri, come nell’occasione del primo gol e come succede per tutto il primo tempo, servono le parate di Donnarumma, la traversa e un pizzico di fortuna per contenere il passivo di due gol.
Il Milan dà la sensazione di essere più nemico di se stesso che degli inglesi, un numero spropositato di errori tra passaggi, stop e tempi di gioco che rendono vano ogni attacco, altrimenti il gol sarebbe anche arrivato perché le occasioni il Milan le ha avute ma non è stato in grado di sfruttarle come dovrebbe fare una squadra quando cerca il salto da acerba a matura.
Milan a cui non resta che tentare il tutto per tutto alla disperata nella partita di ritorno a Londra, perché a questo punto, il Diavolo non ha nulla da perdere.

Racconto e analisi tattica.

Milan che scende in campo con i titolarissimi, solito 4-3-3 e soliti uomini. Arsenal con un 4-2-3-1 interscambiabile col 4-3-3 e qualche indisponibile.
Il pressing inglese mette in difficoltà la manovra rossonera, Welbeck nel primo tempo è costantemente su Bonucci e Ozil agisce da schermo su Biglia, il Milan è costretto così a far partire l’azione con Romagnoli che si appoggia quasi sempre a Rodriguez. Quando si prova a uscire da destra sono guai perché Calabria non ha sbocchi e finisce col perdere molti palloni. Il Milan non trova i giusti tempi per le giocate in verticale e complici i molti errori tecnici non riesce a distendersi a dovere, giropalla sottotono e gli unici strappi arrivano da palle recuperate col pressing medio-alto. L’Arsenal è abile col possesso, gioca bene a uno-due tocchi e si distende con facilità. La retroguardia inglese è però fuori giri, la marcatura stretta dei centrali su Cutrone apre degli spazi sulle fasce che le catene rossonere non sfruttano a dovere, la linea non si muove compatta e sbaglia spesso i tempi di uscita sugli anticipi.
I primi tre minuti di gioco sono un assedio del Milan che batte addirittura quattro calci d’angolo, l’impatto di San Siro sull’Arsenal si vede, ma gli inglesi prendono in fretta confidenza e iniziano a giocare a calcio, il Milan comincia a sbagliare anche le cose elementari e non riesce a sfruttare le occasioni che i Gunners concedono.
Il Diavolo va vicino al gol con Cutrone messo solo davanti alla porta da Calhanoglu, l’Arsenal segna recuperando un pallone perso da Calabria e spedito in verticale da Ozil sul piede di Mkhitaryan che calcia e trova la deviazione di Bonucci che inganna Donnarumma. 0-1.

Il Milan alza il baricentro e prova a fare la partita ma non crea grandi pericoli per via dei molti errori. L’Arsenal inizia a fare un buon possesso palla e serve prima la parata di Donnarumma su Welbeck e poi la traversa sul destro del solito Mkhitaryan per rimandare il secondo gol. Secondo gol che arriva al termine del discutibile recupero di 4′ minuti concesso dall’arbitro, palla in verticale di Ozil per Ramsey che salta Donnarumma e insacca.
Nella ripresa la prima occasione è degli inglesi, con Donnarumma che salva la porta con un’uscita disperata su Welbeck. Da questo momento gioca solo il Milan. Milan che però non sa sfruttare nulla di ciò che gli viene concesso. Arrivano i tiri in serie di Bonaventura e Suso, tutti completamente fuori misura, anche Rodriguez da fuori manda a lato, nemmeno il cambio di modulo passando al 4-4-2 con Kalinic e André Silva al posto di Calhanoglu e Cutrone sortisce gli effetti sperati. Bella una palla in verticale di André Silva che manda in porta Kalinic, Ospina però esce con i tempi giusti e anticipa il croato.
Finisce 0-2 per l’Arsenal ma San Siro applaude comunque i rossoneri.Rialzare subito la testa.

Una sconfitta pesante in vista del ritorno in Inghilterra, quando perdi 2-0 in casa serve poi un’impresa memorabile per qualificarsi, in questo caso soprattutto, visti i valori espressi in campo a San Siro. Ma il Diavolo cosa può avere da perdere? A questo punto niente e nel calcio la parola fine si scrive solo al termine della partita, partita ancora tutta da giocare.
L’Arsenal ha dimostrato di saper giocare bene a pallone, ma ha anche fatto vedere delle enormi lacune difensive che il Milan ha l’obbligo di riuscire a sfruttare per poter credere nella qualificazione ai quarti, al contrario di quanto fatto in questa partita d’andata. Difficile, difficilissimo, ma non impossibile. È la storia del calcio che ce lo insegna.
Adesso bisogna immediatamente rialzare la testa ed evitare ogni possibile contraccolpo psicologico, domenica c’è il Genoa in trasferta, non certo un campo facile vista la compattezza che i rossoblu hanno trovato con l’arrivo di Ballardini in panchina. Non sarà determinante il risultato per capire se il Milan si riprenderà immediatamente da questa sconfitta, ma la prestazione si, quella sarà decisiva.
Il risultato però, sarà determinate per la classifica e il Milan non può permettersi di lasciare punti preziosi per strada.

Sulla scomparsa prematura e sconvolgente di Davide Astori si è detto e scritto ogni cosa. Un ottimo giocatore ma soprattutto un ragazzo a detta di tutti straordinario. Non possiamo che unirci all’abbraccio ai suoi amici e specialmente alla sua famiglia, con un pensiero particolare e una carezza ancora più calda alla sua piccola Vittoria.
Ciao Davide. Riposa in pace.

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Andrea Mutti 

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