Più di cinquemila domande arrivate per 150 posti da Starbucks, la catena di caffetterie che sta per aprire nella prestigiosa location dell’ex Palazzo delle Poste. Ieri, dopo una prima selezione, ne sono rimasti 500, che hanno avuto accesso al secondo colloquio. E che, sul proprio smartphone, forse, stavano leggendo delle code dei loro coetanei di Giovinazzo, Bari e Palermo per chiedere il reddito di cittadinanza, che avrebbero dovuto pagargli loro. Le domande sono arrivate da tutta Italia. Anche da Palermo, Bari e forse pure da Giovinazzo. Non è questione di campanilismo. Non è un attacco al Sud Italia, che sarà ampiamente rappresentato, presumo, nella compagine. È un attacco alla mentalità che ha consentito al Cinque Stelle di stravincere al Sud ed a noi di non sfondare in centro a Milano. Questi giovani hanno alcune caratteristiche precise, e sono importanti, perché marcano il loro nucleo familiare, la mentalità che li ha fatti crescere e l’Italia che costruiranno.
Prima di tutto, sono internazionali. Molti di loro Starbuck’s l’hanno conosciuto in prima persona, andandoci e diventandone clienti. Hanno un orizzonte globale, ma non necessariamente globalista. Hanno visto il mondo, e vorrebbero riportarlo a casa. Perché, di fondo, ci credono. Credono nelle possibilità di riscatto di questa nazione folle e meravigliosa che è l’Italia. Non vogliono lavori di scrivania, impiegatizi o peggio ancora statali. Il top 10% di loro, quello selezionato, è ancora in corso perché è motivato, ha colpito i selezionatori, ha dato loro motivo di ammirazione. Ma gli altri 4500, comunque, ha scommesso sul proprio successo personale ed umano. E su Milano. La New York di questo angolo del pianeta. E la New York della pianura Padana, e questo andrebbe spiegato a molti dei nostri alleati, non si vince parlando come in Alabama. Negli anni 30. Non dimentichiamo che negli ultimi 40 anni, a New York, hanno vinto solo due Repubblicani: Reagan e Giuliani. E l’hanno fatto dicendo poche cose, ma precise: libertà, sicurezza ed opportunità. Tutto questo stride da morire con i giovani, descritti e definiti come di basso livello culturale, arrabbiati perché a tre giorni dalle elezioni non era ancora disponibile il reddito di cittadinanza. È proprio un abisso culturale. Così profondo da far domandare come fosse possibile, prima, tenere tutto assieme. E come sarà possibile, un giorno, governare così tante Italie riunite in così poco spazio. Geografico, economico e politico.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,